Cina, torna l’incubo Covid: a Pechino scuole chiuse fino a marzo, lockdown per 2 milioni di persone
Torna l'incubo Covid in Cina che è stata costretta a introdurre nuove e maggiori misure restrittive per contenere la diffusione del virus. Ad allarmare il governo cinese è il focolaio riscontrato a Pechino, capitale del Paese, dove sono stati individuati sei nuovi casi facendo salire a 15 il numero dei positivi.
Salgono a 15 i casi positivi individuati a Pechino, nel distretto di Daxing
Da qui la decisione di mettere in lockdown il distretto di Daxing che si trova a sud della capitale, si tratta di 1,7 milioni di persone che si troveranno a vivere con le restrittive norme imposte dal governo. "I casi rilevati a Daxing hanno lanciato l'allarme che la situazione epidemica è dura e complessa – ha dichiarato Xu Hejian, portavoce della municipalità – non possiamo allentare sulla prevenzione dei casi importati e sul rimbalzo domestico". Le autorità sanitarie cinesi hanno infatti fatto sapere che, tra i nuovi casi accertati a Daxing, ce ne sono alcuni legati alla nuova variante inglese del virus.
Chiusura delle scuole anticipata al 25 gennaio
Inoltre per prevenire l'arrivo del virus anche dall'estero, Pechino ha deciso di estendere a 28 giorni il periodo di restrizioni cui deve sottostare chiunque arrivi da paesi esteri (compresi 14 di quarantena in strutture centralizzate). Misure restrittive anche per quanto riguarda le scuole che non riapriranno prima del prossimo marzo: Pechino ha infatti deciso di anticipare di due settimane, al 25 gennaio, la chiusura di asili e scuole ancora aperti in vista della festività del Capodanno lunare che parte il 12 febbraio. In base al nuovo calendario, la riapertura è prevista dal primo marzo, ma la decisione finale sarà adottata dalle autorità in base all’andamento dell’epidemia.