Cina, smog da incubo: aeroporti e strade chiuse. Polveri sottili 50 volte sopra i limiti
Voli cancellati, autostrade chiuse, visibilità di 500 metri al massimo. In Cina la chiamano “airpocalypse”, ed ora i livelli di smog del Paese asiatico sembrano aver raggiunto un nuovo record di valori: 50 volte superiori alla soglia massima prevista dall'Organizzazione mondiale della sanità. Secondo gli esperti, il livello di inquinamento rilevato nella metropoli di Shenyang è "il più alto che si sia mai registrato nel mondo". Le polveri sottili in Cina hanno raggiunto una concentrazione di 860 microgrammi per metro cubo a Changchun, capitale della provincia di Jilin, nel Nord-est della Cina. Per farsi un’idea della gravità della situazione, basta pensare che i parametri massimi ammessi dall'Oms si fermano a una quota media nelle 24 ore di 25 microgrammi. A Shenyang, capitale della provincia di Liaoning, hanno addirittura raggiunto i 1.157 microgrammi.
L'improvviso innalzarsi del valori delle polveri sottili in Cina è ovviamente da attribuire all’accensione degli impianti di riscaldamento a carbone urbani, che hanno cominciato a funzionare con l'approssimarsi del freddo. Il governo di Pechino è stato costretto a diramare l’allarme per 66 delle 74 metropoli del Paese, dove bisogna circolare con la mascherina protettiva sempre pronta. Ogni anno l'inquinamento in Cina fa 1,6 milioni di vittime, circa 4.400 al giorno. Lo afferma un recente studio della Berkeley Earth pubblicato dalla rivista "Plos One". Dallo studio emerge che circa il 40% degli abitanti del Paese vive con livelli medi di inquinanti superiori ai limiti occidentali, e che circa il 17% di tutte le morti in Cina è attribuibile allo smog. Le polveri sottili avrebbe un ruolo drammatico nelle malattie cardiovascolari, negli ictus e nei problemi polmonari come tumori ed enfisemi.
