Cina, parla un’operaia della Foxconn: ‘Non ho mai visto un iPad’ (VIDEO)
Circa un mese fa, un gruppo di operai della Foxconn salì sul tetto della fabbrica minacciando un suicidio di massa, se l'azienda non avesse provveduto all'erogazione dell'indennità di disoccupazione. Proprio dalla lontana Cina arriva una testimonianza che fa riflettere e che riguarda proprio una dipendente dello stabilimento che si occupa di assemblare iPad. La ragazza afferma di non averne mai visto uno completato, ma di conoscerne solo le parti interne. Alla vista di un tablet Apple, l'operaia esclama "Mi piace": in sessanta ore di lavoro settimanali, che passa tra microcip e scocche, non ha mai avuto la possibilità di scrutare il device finito.
Ad intervistarla un giornalista della Cnn, che le mostra il suo tablet e le fa delle domande in merito alle condizioni di lavoro alle quali lei, e i suoi colleghi, sono sottoposti dall'azienda che assembla, oltre che per Apple, anche per altri giganti della tecnologia a livello mondiale, come Amazon e Microsoft. Non è stata cosa semplice scambiare quattro chiacchiere con la donna, visto che la Foxconn ha tassativamente vietato ai suoi dipendenti di rilasciare interviste, pena il licenziamento in tronco. Come ha raccontato Chen, le condizioni di lavoro in fabbrica sono davvero estenuanti e c'è poco rispetto per i diritti che dovrebbero essere garantiti a ciascun lavoratore: "Usano le donne come uomini e gli uomini come macchine. Ma c'è un altro modo per dirlo: usano gli uomini come animali".
Turni massacranti, pause inesistenti e vertici che impartiscono ordini secondo un modello gerarchico estremamente rigido, quasi militare: "E' così noioso, non ce la faccio più. Finisco di lavorare e vado a letto, mi alzo e vado a lavorare. Mi sento come una specie di animale". La Foxconn nega tutto, ma diversi sono stati i casi di suicidio nell'azienda da parte di alcuni membri del personale che non hanno retto i ritmi lavorativi.