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Cina, allo studio una megalopoli da 110milioni di abitanti; quasi il doppio della popolazione italiana

Jing-Jin-Ji, conterà 110 milion di abitanti e di fatto rappresenterà l’unione tra Pechino, Tianjin e lo Hebei.
A cura di Davide Falcioni
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Immaginate una città con il doppio degli abitanti dell'Italia intera: 110milioni di persone, la più grande megalopoli mai immaginata. La stanno progettando i cinesi, si dovrà chiamare Jing-Jin-Ji, e rappresenta per gli asiatici una sorta di esperimento, una nuova forma di sviluppo urbanistico ed economico che, di fatto, fonderà le città di Pechino con Tianjin e lo Hebei. "Jing" rappresenta Beijing; "Jin" sta per Tianjin e "Ji" è un’abbreviazione di Hebei.Una super area urbana che non è solo un ambizioso sogno sulla carta, ma sta prendendo realmente forma. Intorno a Pechino, infatti, è iniziata la costruzione di un anello autostradale che collegherà la super città. L'apertura è attesa per il 2015 e il percorso misurerà 940 chilometri. Altro che Grande Raccordo Anulare…

La città da 110 milioni di abitanti: eredità politica del presidente Xi Jinping

La grande megalopoli sarebbe secondo alcuni politologi l'eredità che vorrebbe lasciare al paese il presidente Xi Jinping, nel solco della grande tradizione del colosso asiatico. Non a caso la Grande Muraglia fu voluta dal primo imperatore, Qin, due secoli prima di Cristo, mentre il Grande Canale d'Acqua che collega Hangzhou nel Sud a Pechino fu fatto costruire dall’imperatore Sui Yang nel settimo secolo. Nei secoli successivi altre "grandi opere" sono state realizzate da imperatori o presidenti. Per questo Xi Jinping avrebbe pensato alla grande città Jing-Jin-Ji: sarà collegata non solo con l'autostrada, ma anche con trasporti ferroviari ultraveloci che uniranno un'area di 216mila chilometri quadrati (due terzi dell'Italia).

Critiche alla megalopoli: "I benefici saranno minimi"

Naturalmente il progetto di Jing-Jin-Ji ha fatto discutere non poco e alcuni urbanisti l'hanno criticato, sostenendo che si tratta solo di una finzione perché le città dell’area intorno a Pechino sono già quasi unite, dunque i benefici reali della fusione saranno minimi: "Usando il criterio che i cinesi sostengono di voler inventare con “Jing-Jin-Ji” si potrebbe già chiamare l’area tra Boston e Washington “Bosington”", afferma Ray Kwong del China Institute presso la University of Southern California.

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