Cina: 40 morti e 30 feriti in un incendio suicida su un autobus di linea

Un incendio scatenatosi in un autobus di linea, ha causato ieri la morte di 47 persone. La tragedia è successa nella parte sud orientale della Cina, nella città di Xiamen. Si pensa che a innescare l’incendio sia stato un uomo, Chen Shuizong, che si presume si sia suicidato. La polizia ha affermato, infatti, che è stato trovato nella casa dell’uomo un biglietto in cui parlava dell’imminente suicidio. Le telecamere a circuito chiuso dell’autobus hanno filmato l’uomo mentre entrava in autobus con una borsa in mano. La polizia ha aperto un’indagine per capire le ragioni che hanno portato l’attentatore a compiere un gesto simile. Dai primi rilievi è emerso che il serbatoio del mezzo è rimasto intatto durante l’esplosione e che quindi le tracce di benzina potrebbero provenire dalla borsa dell’uomo.

L’esplosione è avvenuta venerdì sera, durante l’ora di punta, provocando 47 morti e più di 30 feriti a causa dell’incendio che si è scatenato da Shuizong. Tra le vittime ci sarebbero anche studenti liceali che si erano recati all'università per sostenere l'esame d'ammissione.  Le autorità locali hanno dichiarato che il suicida, che aveva 59 anni, avrebbe compiuto il gesto perché era infelice e voleva sfogare la sua rabbia. A conferma della sua colpevolezza ci sarebbe la prova del DNA. L'emittente radiofonica Hubei Radio avrebbe raccontato che l'uomo avrebbe fatto parte di quella "generazione perduta", giovani istruiti inviati dal governo di Mao nelle campagne tra il 1970 e il 1983. Diversi testimoni, intervistati dalla Reuters, avrebbero affermato che l’autobus è stato distrutto dalle fiamme nel giro di dieci minuti e che ci sono state diverse esplosioni. Per precauzione le autorità hanno sospeso l’intero servizio autobus della città fino al sabato successivo.