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Cile, pompiere accusato di aver appiccato deliberatamente incendi per poter essere un “eroe nazionale”

Elías Antonio Salazar, vigile del fuoco di 39 anni, è stato arrestato con l’accusa di aver deliberatamente appiccato una serie di incendi boschivi in Cile, roghi che a febbraio hanno causato la morte di 137 persone e la distruzione di oltre 2mila case.
A cura di Davide Falcioni
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Era stato presentato all'opinione pubblica cilena come un eroe che – grazie al suo coraggio – aveva permesso di domare un incendio devastante. La verità però era ben diversa: Elías Antonio Salazar, vigile del fuoco di 39 anni, è stato arrestato con l'accusa di aver deliberatamente appiccato una serie di incendi boschivi in Cile, roghi che a febbraio hanno causato la morte di 137 persone e la distruzione di oltre 2mila case.

Ebbene, secondo l'accusa l'uomo – insieme al suo collega pompiere Ignacio Mondaca e a Franco Pinto, un dipendente dell'agenzia forestale nazionale, entrambi arrestati mesi fa – avrebbe gettato delle cicche di sigaretta in mezzo alla vegetazione secca in almeno tre punti nei dintorni di Viña del Mar. L'avrebbe fatto durante il picco di un'ondata di calore record all'inizio di quest'anno ben conoscendo i pericolo a cui andava incontro: quelli di generare un rogo devastante e potenzialmente incontrollabile.

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Il movente? Il signor Pinto è accusato di aver ordito il complotto nel tentativo di guadagnare più soldi facendo gli straordinari. Dopo il suo arresto, avvenuto lunedì, il signor Salazar è stato licenziato dal suo impiego presso Senapred, l'agenzia nazionale per la prevenzione e la risposta alle catastrofi. Guillermo Gálvez, uno dei responsabili delle indagini, ha dichiarato ai giornalisti che la motivazione principale del signor Salazar era che gli piaceva "partecipare ed essere un eroe, dando una mano quando si verificavano le emergenze". Secondo quanto emerso nel corso dell'inchiesta, il vigile del fuoco era già stato sanzionato in precedenza per essersi recato da solo a intervenire in caso di incendi, violando il rigido protocollo antincendio che lo obbligava a presentarsi in servizio insieme ai colleghi.

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