Cile: la magistratura chiede scusa per le complicità col regime di Pinochet
L'organismo di rappresentanza dei giudici cileni ha emesso un documento formale di scuse per le azioni dei suoi membri durante il periodo in cui nel paese vigeva la dittatura di Pinochet. La magistratura ha riconosciuto che in quel periodo abbandonò il suo compito di protettore dei diritti dei cittadini. "Per coloro che sono stati vittime degli abusi di stato, è giunto il momento di chiedere perdono a tutta la società cilena. Va riconosciuto in modo chiaro e completo: il sistema giudiziario e soprattutto la Corte Suprema a quel tempo non sono riusciti nel loro ruolo di tutela dei diritti umani fondamentali". Più di 3mila persone sono state uccise sotto il regime sanguinario di Augusto Pinochet tra il 1973 e il 1990. Le dichiarazioni dei giudici arrivano una settimana prima del quarantesimo anniversario del colpo di stato che porto al potere il generale. Tra le responsabilità maggiori della magistratura del paese c'è quella di aver respinto oltre 5mila denunce di sparizione di oppositori politici di Pinochet, spiegando che nei loro confronti non c'era alcun tipo di informazione utile.