Cile, dieci vittime dall’inizio della protesta. Il presidente: “Siamo in guerra”
E' di dieci morti il bilancio dei violenti tumulti che stanno scuotendo il Cile: le ultime cinque vittime sono la conseguenza di un saccheggio da parte dei manifestanti di una fabbrica di vestiti a nord di Santiago, mentre altri due morti sono stati trovati in un supermercato nel comune di San Bernardo anch'esso saccheggiato e dato alle fiamme. Il bilancio conta poi altri due morti in un grande magazzino di materiali per l'edilizia e il bricolage a La Pintana. Una persona invece sarebbe stata uccisa dalla polizia a Santiago.
Il presidente cileno Sebastian Sebastian Piñera ha dichiarato: "Siamo in guerra contro un nemico potente, un nemico implacabile che non rispetta niente e nessuno e che è pronto a fare uso della violenza e della delinquenza senza alcun limite". Andrés Chadwick, ministro dell'Interno, ha spiegato di aver esteso lo stato di emergenza, in atto da due giorni a Santiago, ad altre città del Paese: le persone arrestate per le violenze sono 152, 40 sono finite in manette per saccheggi e 70 per gravi aggressioni.
La protesta degli studenti h avuto inizio una settimana fa, quando centinaia di giovani hanno preso d'assalto diverse stazioni di Santiago per protestare contro l'aumento del prezzo dei biglietti dei mezzi pubblici. I disordini hanno causato l'interruzione dei servizi di trasporto in quanto "impossibile contare sulle condizioni minime di sicurezza per passeggeri e dipendenti" ha comunicato l'azienda responsabile, disponendo poi la chiusura dell'intera rete sabato e domenica. Le violente contestazioni hanno portato il presidente Pinera ad annunciare la sospensione dell'aumento del prezzo dei biglietti. "Ho ascoltato con umiltà la voce della gente – ha detto il presidente – e non avrò paura di continuare a farlo, perché così si costruiscono le democrazie. Ho deciso di sospendere l'aumento del metro, ciò che richiederà la rapida approvazione di una legge, finché concorderemo un sistema per proteggere meglio i nostri compatrioti".