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Cibo per cani ritirato dal mercato: all’interno trovate tracce di farmaco per l’eutanasia

La Evanger è stata costretta a richiama un lotto di carne in scatola per cani dopo che un animale è morto e altri tre sono stati male negli Stati Uniti. Il prodotto però è venduto anche online, quindi c’è da stare attenti anche in Italia.
A cura di Biagio Chiariello
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Un’azienda alimentare che produce e distribuisce cibo per cani sta richiamando volontariamente alcuni dei suoi prodotti perché potrebbero contenere un farmaco che ha provocato la morte di un cane e il malore di altri tre. Sotto i riflettori sono le confezioni di ‘Hunk of beef’, della Evanger’s Dog & Cat Food of Wheeling. La società proprietaria del marchio ha deciso il ritiro negli USA dei prodotti ‘Pezzo di manzo’ a causa della presenza di un barbiturico: il Pentobarbital, che provoca sonnolenza, vertigini, eccitazione, perdita di equilibrio, nausea e, in casi estremi, la morte. La misura segue il caso di quattro cani di razza Carlino che lo scorso 2 gennaio sono stati male dopo aver mangiato questi bocconcini di carne. I cani sono di una donna residente a Washougal, Washington. Uno degli animali non ce l’ha fatta, mentre gli altri sono riusciti a salvarsi. Il lotto che si ritiene contenga il farmaco in questione era stato distribuito in 15 Stati (Washington, California, Minnesota, Illinois, Indiana, Wisconsin, Ohio, Pennsylvania, New York, Massachusetts, Maryland, South Carolina, Georgia e Florida), e ora si è provveduto al ritiro.

Cibo per cani venduti anche online

Il prodotto però è venduto anche online. Per cui il pericolo è esteso non solo agli Stati Uniti, ma anche ad altre nazioni, Italia compresa. Tuttavia nel nostro Paese non sono stati segnalati casi di ‘avvelenamento’ da Pentobarbital. E’ ipotizzabile però che il Ministero della Salute possa diramare un comunicato ufficiale legato al ritiro disposto dalla Evanger. Per la cronaca, i numeri del lotto soggetto al provvedimento sono 1816E03HB, 1816E04HB, 1816E06HB, 1816E07HB, e 1816E13HB, e hanno una data di scadenza al giugno 2020, secondo la Food and Drug Administration. Naturalmente, se qualcuno avesse in casa una di queste confezione è invitato a non farle consumare al proprio cane e a rivolgersi al rivenditore presso il quale sono state acquistate.

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