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Ciao, Vik! L’ultimo saluto: migliaia di amici da tutta Italia per il funerale di Vittorio Arrigoni

Ultimo addio a Vittorio Arrigoni, attivista italiano ucciso a Gaza da una cellula di islamisti salafiti vicina ad Hamas. Migliaia di amici da tutta Italia per dare l’ultimo saluto a un eroe dei giorni nostri che ha sacrificato la propria vita per la battaglia del popolo palestinese.
A cura di Alessio Viscardi
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Erano più di mille gli amici, vicini e lontani, conosciuti in Italia oppure su Internet, che ieri sono arrivti a Bulciago per dare l'ultimo saluto a Vittorio Arrigoni, il volontario-giornalista italiano ucciso a Gaza da una cellula impazzita di Salafiti distaccatasi da Hamas. Totalmente assenti le istituzioni italiane, nemmeno una carica ufficiale ha voluto prendere parte al funerale di un attivista scomodo che per tanti anni ha denunciato le collusioni tra il governo italiano e quello israeliano e le responsabilità di Roma nella repressione del popolo palestinese a Ramallah e Gaza.

All'arrivo del feretro un grande striscione lo ha accolto con un “Ciao Vik”, migliaia di amici partiti da tutta Italia con autobus organizzati sono arrivati spontaneamente a Bulciago, in provincia di Lecco, per salutare per l'ultima volta un grande uomo che ha dato tutto se stesso e la sua intera vita per una causa in cui credeva.

Funerale il giorno di Pasqua, così se ne va “Vittorio Utopia”, sopo una settimana di manifestazioni commosse che in tutta Italia hanno scandito il dolore per un lutto incommensurabile. Nella palestra di Bulciago in cui è giunta la bara di Vittorio, avvolta nel tricolore e nella bandiera palestinese, erano migliaia assiepati fino a colmarla. In molti erano fuori, sul prato, a seguire l'omelia dagli altoparlanti.

Un'ora di funzione, celebrata dall'arcivescovo di Gerusalemme, Hilarion Capucci, a cui è seguito un momento di ricordo che i convenuti hanno voluto regalare all'anima di Vittorio. Una dimostrazione di affetto per il caro scomparso in modo così tragico. La banda degli ottoni, sulle note di Bella Ciao, assieme ai rappresentanti dell'Anpi, hanno voluto ricordare assieme a Vittorio anche la ricorrenza del 25 aprile: una liberazione che Arrigoni desiderava arrivasse fino in Palestina.

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