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“Ciao, siamo i tuoi amici della Cia: vuoi lavorare con noi?”

Un agente segreto statunitense è stato fermato da agenti dei servizi russi: stava tentando di reclutare spie per conto della Cia. E per farlo, aveva con sé un curioso “libretto di istruzioni”, parrucche, occhiali finti e un mazzo di banconote da 500 euro.
A cura di Davide Falcioni
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Una storia da film di spionaggio ci arriva in queste ore dalla Russia, dove i servizi segreti hanno reso noto di aver arrestato un diplomatico statunitense, con l'accusa di essere un agente della Cia. Ryan Fogle, questo è il suo nome, avrebbe tentato di reclutare un membro del Servizio di Sicurezza Federale russo e sarebbe stato scoperto in flagrante: aveva con sé – spiegano i dispacci russi – "speciali attrezzature tecnologiche, le istruzioni scritte per il reclutamento di un cittadino russo, una grossa somma di denaro contante e i mezzi per modificare l'aspetto fisico di una persona". Tutti gli oggetti sono stati fotografati, e le immagini diffuse dal sito Rt. Il diplomatico, funzionario politico dell'ambasciata statunitense, è stato interrogato e successivamente rilasciato. L'ambasciatore Usa a Mosca ha preferito non commentare la notizia.

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La lettera di istruzioni che portava con sé prometteva una somma di 100mila dollari per sostenere un colloquio, e garantiva un milione di dollari all'anno qualora l'agente avesse fornito alla Cia tutte le informazioni che gli venivano richieste. La lettera, inoltre, contiene le istruzioni per la creazione di un account gmail da utilizzare per i contatti futuri, mentre consiglia di non utilizzare dispositivi mobili palmari. Infine, invita a scrivere a unbacggdA@gmail.com per "saperne di più" e saluta l'agente con "I tuoi amici".

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La vicenda rischia di creare un nuovo gelo nei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Russia, per di più in un momento assai delicato, per via della delicata questione siriana. Come è noto, nelle scorse settimane da Washington era trapelata l'ipotesi di un intervento armato, dopo la notizia del presunto utilizzo delle armi chimiche da parte di Assad. Putin, al contrario, non è mai stato molto severo nei confronti del regime siriano, di cui a lungo è stato un importante e fedele alleato.

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