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Cia: in arrivo rapporto sulle torture dopo l’11 settembre, massima allerta in Usa

Il Senato Usa diffonderà un rapporto sulle brutali tecniche di interrogatorio usate dalla Cia, Washington ha anche innalzato il livello di sicurezza per il timore di una nuova ondata di anti-americanismo.
A cura di Antonio Palma
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Massima allerta oggi in tutti gli Stati Uniti e anche nelle sedi diplomatiche degli Usa nel mondo per la pubblicazione del rapporto sulle brutali tecniche di interrogatorio usate dalla Cia dopo l'11 settembre 2001. Come annunciato dalla Casa Bianca, infatti, il report sarà diffuso oggi dalla Commissione intelligence del Senato degli Stati Uniti. Contemporaneamente Washington ha anche innalzato il livello di sicurezza per il timore di una nuova ondata di anti-americanismo a causa della rivelazione delle probabili torture usate dalla Cia. "L’amministrazione ha adottato tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza in tutte le strutture degli Stati Uniti nel mondo. L’amministrazione sostiene con forza la diffusione di questa sintesi declassificata del rapporto" ha spiegato infatti il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.

Il dibattito negli Usa

La diffusione del report arriva al termine di un acceso dibatto negli Usa dove alcuni plaudono all'iniziativa mentre altri avvertono che potrebbe innescare all'estero una nuova ondata di sentimenti antiamericani. Anche per questo il Dipartimento di Stato ha fatto rivedere le misure di sicurezza in ambasciate e postazioni militari Usa sparse nel mondo, in particolare in Medio Oriente e in Africa, mentre migliaia di Marine all’estero sono stati messi in stato di allerta. Il rapporto è un dossier di riepilogo di uno studio più ampio che rimarrà ancora classificato come segreto, e che contiene  numerose informazioni sulle tecniche di tortura usate dalla Cia nelle prigioni segrete in Europa e Asia.

La Cia si difende

Prima della diffusione del report la Cia ha già provato a difendersi sottolineando che erano ordini partiti dall'alto. Dopo l’11 settembre "abbiamo fatto ciò che ci era stato chiesto di fare, abbiamo fatto ciò che ci era stato assicurato che era legale" ha affermato infatti sul Washington Post Jose Rodriguez, che ha guidato il programma Cia per gli interrogatori. "Non siamo qui a difendere le torture, ma a difendere la storia" ha confermato l’ex direttore dell'intelligence Usa, Michel Hayden, mentre l’ex numero due Cia, John McLaughlin, attacca il report accusando: "usa informazioni in maniera selettiva e spesso distorte".

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