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Covid 19

Ci sono tre nazioni che non hanno neanche cominciato la vaccinazione contro la Covid-19

Mentre in Occidente si discute di terza dose, ci sono Paesi che addirittura non hanno nemmeno avviato la campagna vaccinale anti covid. Secondo i dati dell’Oms si tratta di due Paesi africani, l’Eritrea e il Burundi, e della Corea del nord. Le ragioni di questo incredibile ritardo ovviamente sono molteplici, tra cui la corsa all’accaparramento delle dosi da parte dei Paesi ricchi ma anche diffusi sentimenti anti-vaccino, spesso alimentati da teorie cospirative e sfiducia nella medicina occidentale.
A cura di Antonio Palma
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Mentre l'occidente si interroga sui tempi della somministrazione della terza dose di vaccino anti covid, ci sono Paesi che al mondo che non hanno dosi a sufficienza nemmeno per il proprio personale sanitario e chi addirittura non ha nemmeno avviato la campagna vaccinale. Anche se difficile da immaginare, infatti, dopo ormai quasi un anno dall'avvio della produzione dei vaccini, ci sono ancora tre Paesi che non hanno avviato le vaccinazioni contro la Covid-19. Secondo i dati dell'Oms si tratta di due Paesi africani, l'Eritrea e il Burundi, e della Corea del nord. Le ragioni di questo incredibile ritardo ovviamente sono molteplici, non ultimo proprio la corsa all'accaparramento delle dosi da parte dei Paesi ricchi a sfavore di quelli più poveri. Dietro questa situazione, però, si nasconde anche l'immobilità politica dei leader di questi Paesi che fin dall'inizio hanno sottostimato il pericolo covid nascondendolo, minimizzandolo o ignorandolo e così hanno continuato a fare anche con l'arrivo dei vaccini.

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La situazione vaccini covid in Africa

Per quanto riguarda l'Africa, infatti, secondo l'ufficio per l'Africa dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), solo l'1,6 % della popolazione del continente è completamente vaccinato ma nonostante l'invito ad accettare almeno le poche dosi del programma covax, alcun Paesi hanno deciso di aspettare ancora per il vaccino. La Tanzania ad esempio ha avviato la campagna solo il 28 luglio scorso quando la presidente si è fatta vaccinare in pubblico superando i diffusi sentimenti anti-vaccino, spesso alimentati da teorie cospirative e sfiducia nella medicina occidentale. Il Burundi e l'Eritrea tardano ancora. Quest'ultima però presto potrebbe diventare l'unico paese del continente a non aver pianificato una campagna di vaccinazione contro il COVID-19 visto che pochi giorni fa il governo del Burundi ha annunciato di essere pronto a prendere i vaccini Covax.

Il cambio di rotta del Burundi sui vaccini

Il cambio di idea del Burundi è arrivato dopo che il Fondo monetario internazionale ha concordato un pacchetto di aiuti da 78 milioni di dollari per aiutare il Paese ad affrontare le ricadute economiche della pandemia. Dopo aver minimizzato a lungo il problema covid, il governo si era rifiutato anche di far parte dell'iniziativa Covax, dicendo di non volere vaccini che erano ancora "in fase sperimentale". All'inizio di agosto però  il ministro della Sanità ha annunciato l'inversione di rotta e ha affermato che i vaccini arriveranno con il sostegno della Banca mondiale. Al momento però la campagna vaccinale ancora non è partita e non è chiaro quante dosi riceverà il paese dell'Africa orientale né quando arriveranno. Secondo il programma COVAX in Africa dovrebbero arrivare 620 milioni di dosi di vaccino COVID-19 entro la fine del 2021 ma ne servono molte di più: per questo sono continui gli inviti all'occidente a frenare l'accaparramento di dosi.

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Il caso Corea del Nord e i vaccini cinesi

Diversa la situazione del Corea del nord dove il regime non fornisce dati di alcun tipo né sui contagi né tantomeno su vaccini anti covid. Ufficialmente la campagna vaccinale non è partita ma i servizi della della Corea del Sud hanno dichiarato che la Cina molto probabilmente si è avvicinata alla Corea del Nord con offerte di vaccini.  Anche l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato di aver offerto al Paese circa 3 milioni di dosi di vaccini di fabbricazione cinese. Edwin Salvador, capo dell'ufficio dell'OMS a Pyongyang, ha affermato che 2,97 milioni di dosi di vaccini Sinovac cinesi possono essere consegnati alla Corea del Nord in tempi brevi ma si attende ancora la risposta del regime di Pyongyang a questa offerta.

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