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“Ci sono leader che organizzano falsi attentati per rafforzare il loro potere”

L’imam Fethullah Gulen nega il suo coinvolgimento nel tentato colpo di Stato in Turchia e attacca duramente Erdogan.
A cura di Redazione
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Mentre comincia a delinearsi con maggiore precisione il bilancio di vittime e feriti del tentato colpo di Stato militare in Turchia e arriva a 6000 il numero delle persone arrestate (il ministro della Giustizia ha detto che "la cifra aumenterà e bisogna fare pulizia"), sale la tensione diplomatica fra il Governo di Ankara e gli Stati Uniti. Uno dei principali motivi dello scontro in atto è rintracciabile nella figura di Fethullah Gulen, imam tra i più ferrei oppositori del Governo di Erdogan e da tempo in esilio negli Stati Uniti.

Il presidente turco aveva avanzato la possibilità di una richiesta di estradizione, ipotesi al momento non al vaglio del Governo Usa, che attende di ricevere informazioni sull’eventuale coinvolgimento del teologo nel tentato golpe. Da qui lo scontro con il segretario di Stato Kerry che, a quanto riporta la BBC, sarebbe stato accusato da membri del Governo turco di aver lavorato più o meno direttamente per il golpe. La risposta di Washington non si è fatta attendere, con Kerry che ha stigmatizzato Ankara dall’avanzare “pubbliche insinuazioni”, pur confermando la volontà di collaborare nelle indagini sulla dinamica del tentato colpo di Stato.

Gulen, negli USA dal 1999, ha rilasciato qualche breve dichiarazione al Financial Times e al New York Times, spiegando di non aver nulla a che fare con il tentativo dei militari: “Vivo lontano dalla Turchia, non c’entro nulla. Non conosco i miei partigiani, non posso esprimermi […] Il golpe potrebbe essere stato organizzato dall’opposizione o dai nazionalisti […] E ci sono alcuni leader che organizzano dei falsi attentati suicidi per rafforzare il loro potere. Uno scenario che hanno in testa leader del genere…”. Dichiarazioni che lasciano trasparire più di un dubbio sulla dinamica dei fatti, anche alla luce delle "misure straordinarie" che il Governo sta adottando in queste ore per "riportare l'ordine" e "fare pulizia" in quello che Erdogan ha definito come "Stato parallelo" e che sarebbe responsabile del tentativo di rovesciare l'assetto istituzionale turco.

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