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Choc negli USA: ragazzi afroamericani torturati per ore da 6 poliziotti “per il colore della pelle”

L’episodio, accaduto a gennaio in Mississippi, emerge solo adesso. I poliziotti si facevano chiamare “The Goon Squad” (‘lo squadrone dei bastardi’). Le vittime erano state ammanettate, prese a calci, sottoposte a waterboarding e aggredite sessualmente nella loro casa di Braxton.
A cura di Biagio Chiariello
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Si facevano chiamare ‘The Goon Squad‘ (‘lo squadrone dei bastardi') "per la loro facilità ad uso eccessivo della violenza". È quanto si legge nel documento della procura generale del Mississippi che ha arrestato sei ex agenti delle forze dell'ordine dello stato USA: tutti hanno ammesso di di aver torturato e di aver abusato per ore due afroamericani a gennaio di quest'anno.

Tra le accuse, privazione dei diritti, cospirazione per ostacolare la giustizia e ostruzione alla giustizia. Gli agenti, che sono tutti bianchi, sono il vice sceriffo della contea di Rankin, Hunter Elward, Brett McAlpin, Jeffrey Middleton, Christian Dedmon, Daniel Opdyke e Joshua Hartfield.

Le vittime, Michael Jenkins e Eddie Parker, hanno presentato una causa federale nel mese di giugno, sostenendo che i poliziotti sono entrati illegalmente nella loro casa a Braxton, a sud-est di Jackson, e li hanno ammanettati, presi a calci, sottoposti a waterboarding e tentato di aggredirli sessualmente per quasi due ore il 24 gennaio scorso.

Lo sceriffo della contea di Rankin, Bryan Bailey, dopo che la storia è venuta a galla ha annunciato il licenziamento degli agenti coinvolti. Il dipartimento di polizia di Richland ha annunciato a luglio che Hartfield, che era fuori servizio al momento della presunta aggressione, si era dimesso.

Gli agenti, "nel loro uso ripetuto di insulti razzisti nel corso dei loro atti violenti, erano oppressivi e odiosi nei confronti delle loro vittime afroamericane", si legge nella denuncia. L'aggressione è stata "motivata sulla base della razza e del colore della pelle delle persone che hanno aggredito", prosegue la denuncia.

Jeffery Reynolds, avvocato di Opdyke, ha detto che l'ex ufficiale "ha ammesso la sua colpa" e si dichiarerà colpevole di tutte le accuse presentate nei suoi confronti. "Si assume la responsabilità della sua parte negli orribili danni perpetrati al signor Jenkins e al signor Parker, le vittime, ed è pronto ad affrontare le conseguenze della sua cattiva condotta", si legge in una dichiarazione alla CNN.

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