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Chiude una bimba in un armadio buio pieno di ragni per terrorizzarla e fare sesso con lei

Luke Driver aveva tra 14 e i 16 quando sono avvenuti i fatti. Ora ne ha 21 e dovrà trascorrere i prossimi quattro dietro le sbarre. La bambina infatti l’ha denunciato solo diversi anni dopo, quando ha cominciato a comprendere il male che le è stato fatto.
A cura di B. C.
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Un 21enne inglese è stato condannato a 4 anni di carcere per aver bloccato una bambina di nove anni in un armadio buio pieno di ragni per spaventarla e fare sesso con lui. Luke Driver, che aveva tra i 14 e i 16 anni quando sono avvenuti i fatti, è stato denunciato solo diversi anni dopo dalla sua giovanissima vittima, una volta che quest’ultima si è resa conto delle malvagità perpetrate nei suoi confronti da quel ragazzo, originario di Glouchester, in Regno Unito. Driver ha ammesso di aver violentato in almeno un’occasione la piccola, ma di aver tentato di abusare di lei anche in diverse altre occasioni. “Quando la bambina si rifiutava di fare quello che voleva, la chiudeva in un armadio nel sottoscala. La bimba era terrorizzata, perché era buio e pieno di ragni” ha detto il Procuratore Anjali Gohil “Ne aveva così paura che avrebbe accettato di fare qualsiasi cosa”.

Il Giudice Jamie Tabor ha detto che se Driver  fosse stato un adulto quando ha commesso i reati, sarebbe stato condannato almeno a dieci anni di carcere. Nel rivolgersi a Driver, il giudice ha detto: “Anche tu eri un giovane tormentato, immaturo, e voglio accetto in una certa misura che stavi in qualche modo cercando una sperimentazione sessuale. Ma sapevi perfettamente quello che stavi facendo. Sapevi che era sbagliato, che era particolarmente malvagio spaventare una bambina in quel modo per ottenere ciò che volevi”. In una dichiarazione di forte impatto, la vittima che oggi ha 17 anni, ha detto: “Ho capito che era molto, molto sbagliato quando ho iniziato a leggere alcune riviste di mia mamma. Sono stata male. E' stato disgustoso, orribile. Ho iniziato a fumare e a soffrire di depressione, in un periodo ho pensato anche al suicidio”.

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