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Chiude il marito nel capannone per “impedirgli di bere alcol”: 50enne muore intossicato

Jon Daunter, 50enne britannico, padre di tre figli, è morto per avvelenamento da monossido di carbonio, respirando i fumi di motore per bici. La moglie lo aveva rinchiuso in un capannone per evitare che si ubriacasse: “Lo abbiamo fatto per il suo bene…”
A cura di Biagio Chiariello
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Un uomo inglese con gravi problemi di alcol è morto dopo che sua moglie lo ha rinchiuso in un capannone per “evitare che bevesse”. Jon Daunter, 50 anni, padre di tre figli, sarebbe deceduto dopo aver inalato i fumi di un motore per bici tenuto nel giardino esterno, come riporta The Sun. A fare la drammatica scoperta è stata proprio la moglie Kim, 44 anni, quando è tornata dallo shopping. “Non avevo neanche il coraggio di portarlo con me. Sarebbe potuto saltare fuori dalla macchina a causa della disperata voglia di ubriacarsi. Lo abbiamo rinchiuso per assicurarci che non avrebbe avuto accesso all'alcool. Aveva dentro acqua e vestiti caldi. Lo abbiamo fatto per il suo bene...” ha detto la donna.

La polizia non ha trovato prove del fatto che Daunter, capo cantiere, di Shirenewton, nel Monmouthshire, sia stato costretto da qualcuno ad entrare nel capannone e hanno escluso l’ipotesi di omicidio. Il coroner di Gwent, Caroline Saunders. ha stabilito a Newport che il signor Daunter non aveva intenzione di togliersi la vita ed è morto per avvelenamento da monossido di carbonio – e la sua dipendenza dall'alcool avrebbe contribuito. Parlando al momento della sua morte, la sua famiglia ha dichiarato: “Sabato 11 febbraio Jon è stato coinvolto in un tragico incidente che si è rivelato fatale. Come immaginate, siamo tutti devastati. Vorremmo cogliere l'occasione per ringraziare tutti i nostri amici e conoscenti per il loro costante supporto. "

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