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Chicago, Adam ucciso dalla polizia in un vicolo con un colpo al petto: aveva 13 anni

A Chicago un ragazzino di appena 13 anni, Adam Toledo, è stato ucciso dalla polizia dopo che si era allontanato da casa ormai da giorni. Il ragazzino è stato inseguito in un vicolo ed è stato ucciso con un solo colpo di pistola al petto. L’agente coinvolto è stato temporaneamente sollevato dall’incarico.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La foto di Adam postata sui canali social della mamma Elizabeth
La foto di Adam postata sui canali social della mamma Elizabeth

Ua sparatoria, secondo la polizia, dopo che Adam Toledo era scomparso da diversi giorni da casa. La mattina del 29 marzo, un agente lo ha inseguito in un vicolo e gli ha sparato a morte. Adam aveva solo 13 anni. Secondo la versione della polizia, gli agenti sarebbero stati chiamati intorno alle 2.30 del mattino a un indirizzo di Little Village, a Chicago. Un quartiere prevalentemente ispanico nella zona ovest della città. Avrebbero risposto alla segnalazione di alcuni spari. Appena hanno visto due persone in un vicolo, le hanno inseguite: uno era un ragazzo di 21 anni, arrestato, l'altro era Adam, tredicenne al quale è stata tolta la vita con un colpo al petto. Uno sparo soltanto, dalla mira precisissima al petto.

L'agente coinvolto è stato temporaneamente sospeso dal servizio, mentre la madre del 13enne ha lanciato un appello alla trasparenza da parte della polizia. I filmati saranno visionati dalla polizia per dimostrare che la sparatoria "era giustificata" in quanto il minore sarebbe stato armato, ma Elizabeth Toledo chiede di sapere cosa sia veramente successo al suo bambino. E il sindaco di Chicago, Lori Lightfoot, ha chiesto che venissero rese pubbliche le immagini delle bodycam. Nel frattempo, la legale dei Toledo attacca: "Questa notizia, se verificata, è estremamente inquietante. La famiglia condanna la violenza contro la polizia e contro qualunque membro della comunità: nessuno ha da guadagnare incitando alla violenza". "Adam era un ragazzo dolce e amorevole e soprattutto aveva solo tredici anni – continua Adeena Weiss Ortiz – Non avrebbe voluto che qualcuno fosse ferito o che qualcuno morisse in suo nome". Una sparatoria che fa rabbrividire visto la giovane età della vittima. Il tutto si inquadra, poi, nel contesto di un'America già in fermento per l'inizio del processo sulla morte di George Floyd, l'afroamericano ucciso dalla polizia ormai simbolo non solo della violenza contro i neri degli Stati Uniti, ma contro tutte le minoranze che ogni giorno lavorano per il Paese e che si vedono ripagate, invece, con la paura di incrociare un poliziotto.

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