Chi vincerà le elezioni in Francia secondo i sondaggi politici
Mancano meno di due settimane alle elezioni legislative in Francia, fissate per domenica 30 giugno 2024, con un voto per il ballottaggio il 7 luglio. La decisione di indire nuove elezioni era venuta dal presidente Emmanuel Macron dopo il risultato delle europee, e ora anche la lista degli schieramenti in corsa è completa. Gli elettori non voteranno per il nuovo presidente della Repubblica – Macron resterà in carica fino al 2027 – ma per i componenti dell'Assemblea nazionale, il Parlamento francese, e di conseguenza anche per il prossimo governo.
Chi sono i partiti in corsa alle elezioni francesi
Nei sondaggi elettorali sembra favorito il partito di estrema destra Rassemblement national: come candidato alla guida del governo non c'è Marine Le Pen (che potrebbe puntare all'Eliseo tra qualche anno), ma il presidente Jordan Bardella. I partiti di sinistra si sono riuniti nel Nuovo fronte popolare, che ha tra i suoi leader Jean-Luc Mélenchon. Lo schieramento di centro, quello del partito di Macron Renaissance e che esprime l'attuale premier Giabriel Attal, raccoglie altre forze moderate. Ci sono poi i Repubblicani (ex gollisti della destra conservatrice, ma storicamente contraria all'estrema destra), e anche l'estrema destra di Eric Zemmour, Reconquête, partito recentemente lasciato dalla nipote di Marine Le Pen, Marion Maréchal.
La stima del sondaggio pubblicato Ifop/Lci è che il tasso di affluenza sarà decisamente più alto rispetto al primo turno delle scorse legislative nel 2022: ben il 62%, contro il 47,5% di allora. Storicamente le elezioni legislative hanno attirato meno interesse di quelle presidenziali, ma in questo caso la decisione eccezionale di Macron di scogliere in anticipo l'Assemblea nazionale ha acceso i riflettori sul voto.
Chi prenderà più voti secondo i sondaggi politici
Il primo partito, stando al sondaggio, sarebbe Rassemblement national è dato in prima posizione con il 33% dei consensi. Seguirebbe il Nuovo fronte popolare con il 28%. La coalizione di centro di Renaissance e gli altri partiti arriverebbe solo al 18%. Seguono poi gli schieramenti che con tutta probabilità saranno minori: i Repubblicani con il 5% (se si presenteranno in autonomia, mentre il loro consenso scenderebbe al 4% se si alleassero con Rassemblement national); Reconquête, con il 3%. Il 3% degli elettori sceglierebbe un altro candidato di sinistra, il 2% un altro candidato di destra, l'1,5% un candidato di estrema sinistra e lo 0,5% uno della destra sovranista.
Il problema però sarà come questi voti si trasformeranno in seggi. In Francia, infatti, per le elezioni legislative il territorio nazionale viene diviso in 577 collegi uninominali: in ciascun collegio vince un solo candidato, quello che ottiene almeno il 50% dei voti (se nessuno supera questa soglia al primo turno, i due più votati vanno al ballottaggio, che si terrà il 7 luglio). Dunque, la cosa più importante non è tanto quale partito abbia più voti a livello nazionale, ma come sono distribuiti e chi riesce ad avere la maggioranza in più collegi.
Al momento, sembra più probabile che ad accedere ai sondaggi siano da una parte i candidati di Rassemblement national, e dall'altra quelli del Nuovo fronte popolare. Più difficile, invece, che ci riescano in un gran numero di circoscrizioni i candidati della coalizione di centro. Sembra improbabile, nella situazione attuale, che il Rn di Le Pen riesca ad avere la maggioranza assoluta dei seggi nell'Assemblea nazionale (289), ma potrebbe arrivarci piuttosto vicina. Molto dipenderà da come voteranno, al ballottaggio, gli elettori rimasti senza un candidato: da una parte i sostenitori della destra conservatrice dei Repubblicani (che hanno provato ad espellere il loro presidente Eric Ciotti per aver annunciato un accordo con Le Pen, ma in ogni caso difficilmente voteranno la sinistra al secondo turno), e dall'altra proprio gli elettori di Macron.