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Conflitto Israelo-Palestinese

Chi sono le guerriere della pace, donne e madri israeliane e palestinesi unite contro la guerra

Chi sono le donne e madri di Women Wage Peace, un movimento pacifista israeliano, formatosi subito dopo la guerra di Gaza nel 2014, che collabora con le donne palestinesi per portare la pace in Medio Oriente: “Ogni madre, ebrea e araba, dà alla luce i suoi figli per vederli crescere e fiorire e non per seppellirli”. Una di loro è ostaggio di Hamas.
A cura di Ida Artiaco
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Unite contro la guerra senza distinzione di religione. Sono state ribattezzate "guerriere della pace" (in inglese Women Wage Peace) e sono un movimento pacifista israeliano, formatosi subito dopo la guerra di Gaza nel 2014. Il loro obiettivo da sempre è fare pressione sul governo di Tel Aviv affinché raggiunga un "accordo politico bilateralmente accettabile" per porre fine al conflitto israelo-palestinese. E nelle ultime settimane, dopo che la tensione nell'area è salita alle stelle, il loro grido si è fatto ancora più forte.

"Ogni madre, ebrea e araba, dà alla luce i suoi figli per vederli crescere e fiorire e non per seppellirli. Ecco perché, anche oggi, nel dolore e nella sensazione che la fede nella pace sia crollata, tendiamo una mano pacifica alle madri di Gaza e della Cisgiordania. Noi mamme e donne di tutto il mondo dobbiamo unirci per fermare questa follia", ha scritto l'organizzazione sulla propria pagina Facebook dopo l'inizio della nuova guerra.

Una delle fondatrici, Vivian, è stata rapita da Hamas

Una delle fondatrici, Vivian Silver, 74enne di origine canadese, è stata presa in ostaggio da Hamas dopo l'attacco contro Israele dello scorso 7 ottobre: è stata portata via con la violenza da casa sua nel kibbutz Be'er, nel Sud del Paese, a pochi passi dalla Striscia di Gaza, e da allora non si hanno più sue notizie. Secondo il figlio sarebbe stata portata in una prigione a Gaza.

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Solo il 23 settembre scorso scriveva sui social: "Non c'è momento migliore per dare voce alla richiesta delle madri israeliane e palestinesi, per porre fine al nostro conflitto decennale". Peta Jones Pellach, amica di Vivian, ebrea ortodossa nata in Australia, ha detto che "credeva che le donne, troppo a lungo ignorate da entrambe le parti, dovessero essere protagoniste del negoziato. Era solita ripetere: Ci hanno fatto credere che solo la guerra avrebbe portato la pace. Ma è accaduto il contrario. Perché dovremmo continuare in questo modo?".

La storia di Women Wage Peace: "Eroine silenziose"

Negli anni il movimento si è impegnato a costruire legami con le donne palestinesi, raggiungendo anche donne e uomini di altre regioni e religioni, soprattutto attraverso la collaborazione con il gruppo palestinese Women of the Sun. Il 4 ottobre scorso, solo tre giorni prima dell'attacco di Hamas contro Israele, insieme avevano organizzato una marcia per la pace a Gerusalemme, dal Monumento alla Tolleranza fino all'insediamento di Armon Hanatziv.

"Le donne israeliane e palestinesi sono eroine silenziose", ha detto l'incaricata d'affari ad interim presso l'ambasciata degli Stati Uniti Stephanie Hallett alle centinaia di attiviste provenienti da Israele, Cisgiordania, Gaza e dall’estero riunite quel giorno a Gerusalemme. "Non siete solo parti interessate nella ricerca della pace, ma spesso lavorate instancabilmente dietro le quinte per costruire ponti, come state facendo qui oggi gli uni con gli altri, favorendo la comprensione e la riconciliazione", ha aggiunto la diplomatica.

Anche in passato le donne israeliane e palestinesi avevano organizzato manifestazioni congiunte. Nel 2017 ad esempio si erano messe in marcia per due settimane, percorrendo una simbolica "strada per la pace" per chiedere ai rispettivi leader di raggiungere un accordo politico che mettesse fine alle ostilità tra i due popoli e di garantire un'adeguata rappresentanza delle donne ai negoziati. L'anno scorso, a marzo, si sono riunite sul Mar Morto per chiedere nuovamente di avviare negoziati di pace per un futuro di libertà, pace e sicurezza per entrambi i popoli.

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