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Hollande richiama i francesi alle armi, in Italia sarebbe possibile?

Hollande ha annunciato di aver richiamato i riservisti, ma chi sono di preciso? Soprattutto, se in Italia si adoperasse la stessa misura, quante persone potrebbero essere richiamate alle armi?
A cura di Redazione
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Dopo l'attentato di Nizza, la Francia si dice disposta a richiamare i riservisti. Una decisione che Hollande ha annunciato già altre volte, ma che con le 84 vittime di ieri, 14 luglio, potrebbe interessare un numero maggiore di cittadini francesi, dei quali circa 40.000 sono appunto classificati come riservisti. Ma chi è di preciso il riservista? Ovunque questa figura, a metà tra il soldato e il cittadino, risponde ad una specifica esigenza delle difese nazionali, ossia la flessibilità del contingente da poter impiegare sul campo. Questa figura venne ideata dalla Prussia, a cui nel 1807, con la pace di Jena, venne imposto un numero massimo di soldati da poter arruolare. Il limite venne raggirato con il Krumpersystem, ossia con un corpo di riservisti che aveva svolto un primo addestramento prima tornare in abiti civili.

Chi è il riservista italiano | Requisiti | Il riservista può rifiutare?

esercito italiano pattuglia strade a Napoli
Militare dell'Esercito italiano (@Marco Cantile/LaPresse).

Chi è il riservista in Italia

In Italia i riservisti sono circa 42.000 e in linea teorica chiunque, entro specifici limiti di età, può entrarne a far parte. Ciononostante i più rientrano tra coloro che hanno vissuto in passato esperienze di addestramento militare (ad esempio soldati di leva, in ferma breve o prefissata) che al momento del congedo hanno espresso la volontà di essere inseriti nelle liste dei riservisti. In questi casi il paese può decidere di attingere da quel bacino di volontari per poter accrescere le fila del contingente disponibile da impiegare in casi di emergenza. Se in passato il riservista veniva chiamato alle armi sopratutto in caso di invasione straniera e spesso il suo intervento precedeva la coscrizione obbligatoria in fase bellica, oggi – almeno nei paesi europei – appare una possibile risorsa per poter svolgere funzioni simili a quelle delle forze di polizia. In Italia sono previsti due tipi di riserva, quella ordinaria e quella selezionata.

Il riservista ordinario non è più un militare, ma un civile. Prima di essere richiamato alle armi, il riservista – verosimilmente – svolge un lavoro estraneo all'apparato militare, ragion per cui il suo ritorno alla divisa gli garantisce il mantenimento del posto di lavoro e un trattamento economico corrispondente a quello previsto per il ruolo svolto al momento del congedamento. Le caratteristiche del riservista "ordinario", quello che cioè ha ricevuto un addestramento militare, è la preparazione bellica, ma "datata". L'uso e la conoscenza delle armi, ad esempio, riguarda il periodo di leva o di ferma che in alcuni casi può risalire a decine di anni fa. Il vantaggio in termini strategici, tali che tutte le difese del mondo prevedono tale figura, è la possibilità di accrescere il personale militare in tempi estremamente brevi rispetto ai coscritti, potendo inoltre confidare su un soldato già addestrato.

Il riservista selezionato può non essere mai stato un militare. Vi fanno parte infatti non solo gli ufficiali di complemento in congedo, ma anche laureati che hanno deciso di fornire la propria professionalità alle Forze armate.

Requisiti

Il riservista ordinario deve (1) avere ricevuto un'addestramento militare nell'Esercito, in Marina, nell'Aeronautica o nelle Forze dell'ordine e (2) al momento del congedo deve aver espresso la propria disponibilità al richiamo in servizio. Il riservista selezionato deve essere un ufficiale di complemento in congedo o deve avere un diploma di laurea (vecchio ordinamento) o una laurea specialistica/magistrale (nuovo ordinamento) in Scienze Politiche/Scienze Internazionali e Diplomatiche, Lingue e Letterature straniere, Scienze della comunicazione, Informatica, Ingegneria Industriale, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Chimica, Ingegneria Elettrotecnica, Ingegneria Civile, Ingegneria Edile, Architettura, Chimica Pura, Chimica Industriale, Fisica, Ingegneria Aerospaziale, Medicina e Chirurgia o equipollenti. Esistono anche limiti di età e di altezza (1,61 metri per le donne; 1,65 metri per gli uomini).

La selezione. Secondo quanto precisato dal sito dell'Esercito italiano, "il personale da richiamare viene individuato e selezionato a cura dei Comandi Operativi Intermedi/Comandi di Brigata/Comandi di Reggimento, in stretta collaborazione con i Comandi Regione Militare/Comandi Militari Esercito/Centri Documentali".

Il riservista può rifiutare il richiamo?

Il riservista, oltre ad aver fornito una prima disponibilità al richiamo al momento del congedo, rende effettiva tale volontà dopo il preavviso, impegnandosi successivamente al servizio militare per un tempo determinato. Spiega la Difesa che "il riservista che – su base volontaria – ha fornito, all'atto della cessazione dal servizio oppure in tempi successivi, una prima generica disponibilità al richiamo e che aderisce all'effettivo richiamo alle armi solo dopo la ricezione di un preavviso. Il rapporto d'impiego con il riservista è a tempo determinato ed è basato sulla volontarietà al richiamo da parte dell'interessato. La rescissione da tale rapporto è, pertanto, attuata con immediatezza a seguito di domanda dell'interessato".

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