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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, chi sono i prigionieri che si sono scambiati Usa e Russia, e perché lo hanno fatto ora

Chi sono Trevor Rowdy Reed e Konstantin Yaroshenko, i prigionieri che ieri si sono scambiati Russia e Stati Uniti grazie alla fondamentale mediazione della Turchia.
A cura di Davide Falcioni
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Un prigioniero statunitense in cambio di uno russo: lo scambio è avvenuto ieri, è stato annunciato rispettivamente da Casa Bianca e Cremlino e ha riguardato il cittadino americano Trevor Rowdy Reed e quello russo Konstantin Yaroshenko: il primo era stato condannato a nove anni di reclusione nella Federazione Russa, mentre il secondo stava scontando una pena di venti anni di carcere inflitta da un tribunale USA nel 2010.

Chi sono Trevor Rowdy Reed e Konstantin Yaroshenko

Ma chi sono i due? Reed, un ex marine statunitense, era accusato di aver aggredito da ubriaco due agenti di polizia a Mosca nel 2019 aggredendoli mentre erano a bordo di un'auto. Nel luglio 2020, un tribunale della capitale russa lo ha giudicati di aver messo in pericolo "la vita e la salute" del personale delle forze dell'ordine e condannandolo di conseguenza a nove anni di carcere. L'americano, dal canto suo, si è sempre professato innocente facendo per due volte lo sciopero della fame e sostenendo di non riuscire a ricordare gli eventi di quel giorno del luglio 2019 poiché era troppo ubriaco in quel momento.  Il pilota russo Yaroshenko invece stava scontando in Connecticut una pena per traffico di cocaina negli Stati Uniti, dopo essere stato arrestato in Liberia nel 2010 ed estradato negli Usa. Per anni, la Russia ha lavorato per ottenere il rilascio di Yaroshenko e questo risultato è stato ottenuto solo ieri

Perché lo scambio di prigionieri è una prova di dialogo nella guerra

Lo scambio di prigionieri è stato mediato dalla Turchia. Per questo il presidente  Vladimir Putin ieri ha telefonato all'omologo Erdogan per ringraziarlo della "coordinazione e supervisione" di Ankara nello scambio tra l'ex marine americano e il pilota russo. Secondo il Cremlino l'aiuto della Turchia "non è solo un segno che dà priorità alla pace, al dialogo e alla cooperazione ma è anche significativo come sforzo di mediazione". Erdogan dal canto suo ha dichiarato che il coordinamento e uno stretto dialogo tra le unità di intelligence dovrebbero essere portati avanti per contribuire a prevenire le tragedie umanitarie nella regione e per creare un ambiente di stabilità. Dicendosi pronto a portare avanti l'iniziativa per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina e per mediare per la pace, il presidente turco ha espresso la volontà di stabilire una pace duratura nella regione il prima possibile proseguendo sulla strada avviata con i colloqui di Istanbul. Lo ha dichiarato la presidenza di Ankara in una nota e lo ha confermato l'agenzia di stampa russa Tass.

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