Chi sono gli oligarchi russi colpiti dalle sanzioni USA, UK e UE contro Mosca
Dopo il riconoscimento da parte di Vladimir Putin delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk e l'invio dei blindati russi nel Donbass, sono scattate le sanzioni a Mosca da parte dell'Occidente. Sanzioni economiche che colpiscono oligarchi russi, le banche e gli asset all'estero, vicini al cerchio del presidente. L'obiettivo è colpire l'economia russa, facendo però allo stesso tempo attenzione a non impattare il mercato energetico, in quanto sarebbe un boomerang anche per i Paesi dell'Unione europea, in primis Italia e Germania.
L'Unione europea, da parte sua, ha "sanzionato" il debito del Paese: Mosca sarà tagliata fuori dal mercato europeo, che non potrà più essere una risorsa per i propri titoli di Stato. L'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha spiegato che è stato imposto "il divieto per lo Stato e il governo russi di accedere ai mercati finanziari europei, limitando in questo modo il finanziamento delle politiche economiche del Paese".
Anche Joe Biden ha annunciato sanzioni da parte degli Stati Uniti per isolare Mosca: "Stiamo mettendo in atto ampie sanzioni sul debito sovrano russo. Questo significa che stiamo tagliando fuori il governo russo dai finanziamenti occidentali", ha spiegato, affermando che verranno colpite anche le élites del Paese, vicine al presidente russo.
Da Londra, Boris Johnson ha comunicato che nell'obiettivo britannico ci sono cinque banche russe che avrebbero finanziato i ribelli filorussi nel Donbass e sostenuto l'occupazione dei separatisti nell'Ucraina orientale. Ma nel mirino occidentale ci sarebbero anche la Veb e la banca militare Promsvyazbank, due delle maggiori istituzioni finanziarie nel Paese. La prima, con un patrimonio di circa 50 milioni di dollari è una grande corporation statale, mentre colpire la seconda significa colpire figure come quelle di Dmitry e Aleksey Ananyev, ex proprietari dell'istituzione e vicinissimi al Cremlino.
Il Regno Unito ha poi emesso sanzioni verso tre oligarchi russi, Gennady Nikolayevich Timchenko, Boris e Igor Rotenberg. Il primo è considerato uno degli uomini più ricchi della Russia, proprietario di Volga Group, una holding attiva anche nel settore dell'energia: era già stato colpito dalle sanzioni nel 2014, dopo l'annessione della Crimea. I Rotenberg, molto vicini a Putin, sono legati sia al campo energetico che a quello dei trasporti. Secondo Londra sono collaboratori di Putin e avrebbero finanziato la politica di Mosca verso l'Ucraina. Anche Boris Rotenberg è stato colpito dalle sanzioni nel 2014. Il nipote, Igor, controlla la compagnia Gazprom.