Chi era Saleh al-Arouri, il numero due di Hamas ucciso ieri da Israele a Beirut
Ieri un raid israeliano condotto su un sobborgo di Beirut, capitale del Libano, ha provocato la morte di Saleh al-Arouri, il numero due dell'Ufficio politico di Hamas e fondatore del braccio armato dell'organizzazione islamista (le Brigate Ezzedin al-Qassam). L'attacco, effettuato con un drone, ha causato anche altre 6 vittime: si tratta di Samir Findi e Azzam al-Aqraa, comandanti delle Brigate Qassam, e di Mahmoud Zaki Shahin, Mohammad Bashasha, Mohammad al-Rayes e Mohammad Hamoud.
L'elemento di maggior spicco ucciso nel bombardamento israeliano tuttavia è indubbiamente Al-Arouri, eletto nel 2017 come vice presidente del cosiddetto Politburo di Hamas, il più autorevole organo politico dell’organizzazione, composto da 15 persone di cui fanno parte soltanto figure politiche e che ha la sua sede principale in Qatar. I membri dell'"ufficio centrale" sono distinti dai leader militari di Hamas, che invece risiedono perlopiù nella Striscia di Gaza.
Da anni Saleh al-Arouri era considerato il politico di Hamas più importante nei rapporti con Hezbollah, il gruppo armato sciita libanese stretto alleato dell'organizzazione che amministra Gaza e che da mesi sta tenendo impegnato l’esercito israeliano in bombardamenti reciproci al confine tra Israele e il Libano. Già da tempo diversi analisti avevano ipotizzato che negli ultimi anni le relazioni tra Hamas e Hezbollah si fossero rinforzate proprio in virtù dell’attività politica di al-Arouri, che non a caso viveva in Libano, dove svolgeva per Hamas una funzione di “ambasciatore” dentro Hezbollah: l’edificio in cui è stato ucciso si trova infatti in un quartiere di Beirut, Dahiyeh, dove ci sono molti uffici del gruppo libanese.
Da due anni a questa parte, in seguito alle consultazini interne di Hamas del 2021, al-Arouri era diventato anche il responsabile per Hamas delle questioni riguardanti la Cisgiordania, territorio attualmente amministrato dall'Autorità Palestinese. Al-Arouri era anche uno degli ideatori delle brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas, di cui è stato per diverso tempo un comandante. Lo era anche dieci anni fa, quando venne accusato da Israele di aver pianificato il rapimento e l’uccisione di tre adolescenti israeliani in Cisgiordania, un caso di cui si parlò moltissimo in tutto il mondo e che suscitò grande mobilitazione in Israele.