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Chi era Ayman al-Zawahiri, il leader di Al Qaeda ucciso da un drone nella sua casa a Kabul

Chi era Ayman al-Zawahiri, il 71enne numero uno dell’organizzazione terroristica Al Qaeda, successore di Osama Bin Laden, e mente degli attentati dell’11 settembre 2001 al World Trade Center di New York e al Pentagono: è stato ucciso questa notte da un drone Usa.
A cura di Ida Artiaco
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La notizia della sua morte riecheggia sui giornali di tutto il mondo. Ayman al-Zawahiri, numero uno dell'organizzazione terroristica Al Qaeda e mente degli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, è stato ucciso con un drone a Kabul. L'operazione è stata messa a segno nel quartiere di Shirpur, dove si trovava il suo nascondiglio, mentre Zawahiri si trovava sul balcone del suo appartamento.

È stato lo stesso presidente Usa, Joe Biden, a confermarlo: "Giustizia è stata fatta. Non importa quanto tempo serve, o dove vi nascondete, se siete una minaccia gli Stati Uniti vi troveranno", ha detto in un discorso dalla Casa Bianca. Ma chi era davvero al-Zawahiri?

Chi era Al Zawahiri, il capo di Al Qaeda ucciso dagli Usa

Classe 1951, di origine egiziana e appartenente a una rispettabile famiglia di medici e studiosi della classe media, dal 2011 è stato a capo di Al Qaeda, succedendo ad Osama Bin Laden, di cui era il braccio destro oltre che il medico personale.

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Con i suoi scritti e le sue argomentazioni il medico egiziano aveva profondamente plasmato Al Qaeda e i movimenti terroristici correlati. Era uno dei 22 terroristi più ricercati dagli Stati Uniti nel mondo. Sulla sua testa c'era una taglia da 25 milioni di dollari.

Gli attentati rivendicati da Al Zawahiri, dall'11 settembre a Charlie Hebdo

Era stato lui stesso, in un video diffuso nel giugno di quell'anno, a far sapere d impegnarsi a continuare il suo operato. Insieme avevano pianificato gli attacchi dell'11 settembre a New York e Washington, rispettivamente contro il World Trade Center e il Pentagono, in cui morirono in totale circa tremila persone.

Non solo. Prima dell'attacco al cuore dell'America, è stato la mente anche degli attacchi alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania nel 1998. Al-Zawahiri si sarebbe attribuito anche la paternità dell'attacco a Charlie Hebdo del 2015 a Parigi, che avrebbe ordinato personalmente.

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La sua ultima apparizione è stata in un video stata diffuso da Al Qaeda nel 20esimo anniversario degli attentati, esattamente l'11 settembre di due anni fa, per incitare ancora una volta i suoi seguaci alla guerra contro l'Occidente.

Cosa succede ad Al Qaeda dopo la morte di al-Zawahiri

Cosa succederà ora per l'organizzazione terroristica è difficile dirlo. Secondo funzionari Usa, Zawahiri era ancora il vero responsabile di al-Qaeda, impartendo ordini fino alla sua morte. L'intelligence a stelle e strisce stima che rimangano solo poche centinaia di membri principali di al-Qaeda, la maggior parte dei quali vive nella regione di confine tra Afghanistan e Pakistan, ma da non sottovalutare sono i gruppi affiliati in giro per il mondo, in particolare in Africa.

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