Chi è Viktor Medvedchuk, l’oligarca ucraino con cui Putin vorrebbe sostituire Zelensky
Da giorni a Kiev si è tornati a parlare con insistenza di Viktor Medvedchuk, politico, imprenditore e oligarca ucraino, ma soprattutto filorusso, che il presidente Vladimir Putin vorrebbe utilizzare per creare un nuovo governo con il quale sostituire quello guidato da Volodymyr Zelensky.
Lui stesso si crede capace di un piano del genere, dicendosi pronto per creare un nuovo comitato che rappresenti "l'altra Ucraina". In una recente intervista a Russia Today, rilasciata a fine gennaio, ha definito l'attuale numero uno di Kiev "un dittatore che sacrifica il Paese unito sotto la minaccia delle armi per conto delle potenze occidentali. È la GranBretagna che controlla Zelensky e Kiev molto più degli Usa".
Era ovvio che la propaganda russa lo individuasse come possibile pedina per creare un governo alternativo a Kiev, filorusso, o cercando di portare parti della popolazione ucraina contro le posizioni di Zelensky.
Perché proprio ora la sua figura sia tornata con prepotenza nel dibattito pubblico è presto detto: dopo essere stato arrestato ad aprile dell'anno scorso, è tornato in libertà e si è rifugiato a Mosca grazie a uno scambio di prigionieri eccellenti. È stato infatti rilasciato insieme a 54 soldati russi in cambio di 215 ucraini, compresi oltre 100 miliziani del battaglione Azov.
Sempre nell'intervista a RT, Medvedchuk, 69 anni e già presidente della piattaforma dell'opposizione Per la Vita messa al bando dalle autorità di Kiev lo scorso anno con altri dieci movimenti, ha affermato di aver passato tutti questi mesi a "mettere insieme una squadra. Molte persone sono venute da Kiev, molte ora sono fuori dall'Ucraina, in Russia, in Europa e in Turchia. Sono pronte a continuare la lotta e a farsi sentire".
Ma la strada sembra comunque in salita. Anche se gode dell'appoggio e dell'amicizia di Putin, che è stato anche padrino di battesimo della figlia, il 10 gennaio scorso Zelensky gli ha tolto la cittadinanza ucraina e tre giorni dopo il Parlamento lo ha espulso insieme ad altri tre oppositori. Tuttavia, lui afferma di essere ancora ucraino e nega di avere anche un passaporto russo. "È che alcuni membri della piattaforma Per la Vita hanno cambiato fronte e adesso sostengono Zelensky, il nostro nemico. Ma ciò non significa che ci dobbiamo arrendere", ha concluso.