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Chi è Robert Fico, il primo ministro slovacco che a causa di un attentato lotta tra la vita e la morte

Filo-russo, anti Nato e anti Kiev, il 59enne Robert Fico è il premier slovacco ferito in un attentato, che ora lotta tra la vita e morte. Leader di Smer, è considerato un populista vicino a Orban e Putin. È stato ferito in un’aggressione compiuta da Juraj Cintula, un uomo di 71 anni. Ecco il suo curriculum politico.
A cura di Annalisa Cangemi
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Robert Fico, 59 anni, primo ministro slovacco, è stato eletto nell'ottobre 2023, dopo aver ricoperto la carica dal luglio 2006 al luglio 2010 e dall'aprile 2012 al marzo 2018. Considetato filo-russo e anti migranti, ostile all'Ue, alla Nato e a Kiev, con il suo terzo mandato è diventato il capo di governo più longevo nella storia della Slovacchia.

Nel primo pomeriggio di ieri è stato ferito da alcuni colpi di arma da fuoco mentre si trovava ad Handlova, dopo una riunione del governo, davanti a un centro culturale. Subito dopo è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico. Ora è in coma farmacologico. A sparare è stato Juraj Cintula, un uomo di 71 anni.

Chi è Robert Fico, il premier slovacco ferito a colpi di pistola

Il 59 enne Fico è nato nell'allora Cecoslovacchia nel 1964, a Bratislava. Dopo la laurea in Legge a Bratislava, nel 1987 si iscrive al Partito Comunista. Al termine della Rivoluzione di Velluto, che portò alla nascita della Repubblica Ceca e della Repubblica Slovacca, entra nel Partito della Sinistra Democratica (SDL), forza politica che raccoglie l'eredità del Partito Comunista nella nuova Slovacchia.

Il curriculum di Robert Fico e la carriera politica

Fico stato eletto per la prima volta al Parlamento slovacco nel 1992 come membro del Partito della Sinistra Democratica. Nel 1999 ha fondato il partito Smer (‘Direzione-Socialdemocrazia') inizialmente presentata come centrista ma poi approdata su posizioni populiste di sinistra. Fico è stato anche rappresentante di Bratislava presso la Corte europea dei diritti dell'uomo dal 1994 al 2000. Dopo cinque anni di opposizione, l'anno scorso il suo partito ha vinto le elezioni parlamentari con posizioni filo-russe e anti-americane.

Nell'ultima campagna elettorale Fico ha definito "fascisti" gli ucraini, e ha ribadito il rifiuto a fornire nuove armi all'Ucraina, dicendosi pronto ad aiutare Kiev solo "dal punto di vista umanitario", perché "il popolo slovacco ha i suoi problemi, ed è una priorità per noi risolverli". Posizioni molto simili a quello del primo ministro ungherese, Viktor Orban, a cui spesso è accostato.

Fico si è espresso sempre in maniera negativa nei confronti dei piani di redistribuzione dei migranti all'interno dei Paesi membri dell'Ue, sostenendo in più occasioni di voler "difendere i confini" del suo Paese.

Lo scorso aprile il governo Fico ha approvato una contestata legge che prevede lo smatellamento della radiotelevisione pubblica ‘Rtvs' e la sua sostituzione con un'emittente considerata "più obiettiva" e meno critica nei confronti del governo. Per questo l'opposizione ha accusato il governo di voler "porre fine alla libertà dei media".

Secondo Michal Simecka, leader del partito d'opposizione Slovacchia Progressista (PS), "l'intenzione del governo è quella di creare una televisione statale con notiziari che non siano di carattere pubblico". Per un altro partito di opposizione, SaS (Libertà e Solidarietà), "Rtvs si trasformerà in un mezzo di disinformazione che trasmetterà propaganda filogovernativa".

Il caso dell"omicidio Kuciak

Smer ha vinto le elezioni del 2016, ma il mandato di premier è terminato due anni dopo in seguito all'omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata, avvenuto il 22 febbraio 2018, che ha scatenato un'ondata di sentimenti antigovernativi in tutta la Slovacchia. Il cronista stava indagando sulla gestione di fondi strutturali dell'Unione europea e su possibili connessioni fra il governo e la ‘Ndrangheta calabrese. La vicenda fece esplodere proteste di piazza, che portarono Fico alle dimissioni.

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