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Conflitto Israelo-Palestinese

Chi è Nir Forti, il terzo italiano disperso in Israele: “Era al rave party con la fidanzata”

Si chiama Nir Forti il terzo cittadino italo-israeliano disperso dopo gli attacchi di Hamas. La conferma arriva dal Ministro degli Esteri Tajani. Il 30enne avrebbe partecipato, insieme alla sua fidanzata israeliana, al Nova Musical Festival dove i miliziani palestinesi hanno fatto un massacro.
A cura di Biagio Chiariello
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Nir Forti
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Dopo la coppia di coniugi, c'è un altro italiano manca all'appello in Israele: il suo nome è Nir Forti. Lo ha confermato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Di lui non si hanno notizie da tre giorni, quando con la sua ragazza israeliana e altri due amici ha partecipato al Nova Music Festival, il rave party dove Hamas ha seminato la morte.

Chi è Nir Forti: "Era al rave party"

Originario di Omer, 10 chilometri a est di Beer Sheva, Nir Forti ha 30 anni e vive da anni a Tel Aviv, dove lavora come responsabile vendite presso la TytoCare, un’azienda che si occupa di assistenza sanitaria. Ha la doppia cittadinanza italo-israeliana.

Avrebbe partecipato, insieme alla sua fidanzata israeliana, al Festival della Musica di Be’eri dove, secondo quanto riferito da un amico, sarebbe stato ferito al torace.

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Cosa sta facendo il governo per l'italiano disperso in Israele

La notizia della scomparsa di Forti è stata data dalla Farnesina, che ha spiegato di averla appresa su segnalazione dei genitori con i quali si è subito messo in contatto. I suoi parenti hanno informato le autorità israeliane, ma non hanno avuto risposte.

Tajani ha fatto sapere di aver parlato direttamente con il padre di Forti mentre si trovava in Egitto, per colloqui sia con le autorità egiziane che con i ministri degli Esteri di altri Paesi arabi. "Al Cairo ho trovato orecchie attente di Al Sisi per una possibile soluzione sugli ostaggi. Ho ricordato che probabilmente ci sono cittadini italiani e ho chiesto al presidente di fare tutto il possibile" per loro.

Sull’attuale situazione del connazionale, invece, il ministro del governo Meloni non si è sbilanciato, ma ha affermato di aver "parlato con la famiglia" e di aver "garantito massima assistenza".

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