Chi è Linda De Sousa Abreu, ex agente penitenziaria condannata per aver fatto sesso con un detenuto
Dovrà scontare 15 mesi di carcere per aver fatto sesso con un detenuto in un penitenziario di Londra.
Lo scorso luglio la poliziotta Linda De Sousa Abreu, nota anche per aver aperto un profilo su OnlyFans, era stata arrestata dopo aver registrato un video ad alto contenuto erotico con un detenuto nel carcere HMP Wandsworth dove lavorava. Ora nei suoi confronti è arrivata la condanna.
Chi è Linda De Sousa Abreu, ex agente penitenziaria nota su OnlyFans
La 30enne di origini brasiliane era stata fermata all’aeroporto londinese di Heathrow mentre tentava di imbarcarsi con il padre su un volo diretto a Madrid, dopo aver già ammesso la sua colpevolezza. Pochi giorni prima il filmato era finito in rete, diventando virale.
Le immagini mostrano inequivocabilmente la Abreu (in divisa) intenta a compiere sesso orale e successivamente un rapporto completo con il detenuto. A riprendere la scena sarebbe stato direttamente il compagno di cella del detenuto, con tanto di commenti. "È così che si vive a Wandsworth, fratello", incitava durante l'atto.
La 30enne, madre di due figli, gestisce anche un canale sulla piattaforma OnlyFans sul quale condivide video porno
Linda De Sousa Abreu condannata, era accusata di cattiva condotta
Durante il processo l'imputata si è riconosciuta colpevole di cattiva condotta nei pubblici uffici.
Secondo l'accusa, l'agente "si è deliberatamente e senza ragionevoli scuse comportata in modo scorretto, il che equivale a un abuso della fiducia dei cittadini nei confronti del ruolo che ricopre". Sembra inoltre che il detenuto che ha girato il video stesse fumando dell'erba. "Piuttosto che contestargli il possesso di un telefono o di cannabis, lei ha acconsentito che registrasse ciò che stava accadendo", ha sottolineato il giudice nel corso dell'udienza presso il tribunale di Isleworth.
Il sovrintendente di Wandsworth ha dichiarato che, con il suo comportamento, Abreu ha compromesso in "meno di un giorno" il lavoro di anni dedicato a migliorare le condizioni del personale femminile nelle carceri maschili.
Un portavoce del Servizio penitenziario ha poi fatto sapere: “Mentre la stragrande maggioranza del personale del Servizio Penitenziario lavora sodo ed è onesto, stiamo fermando un numero sempre maggiore di quella piccola minoranza che infrange le regole, rafforzando la nostra unità di lotta alla corruzione e potenziando i nostri processi di verifica”.
Come dimostra la sentenza di oggi – ha aggiunto il funzionario di Wandsworth – quando gli agenti non rispettano i nostri standard elevati, non esitiamo a prendere provvedimenti severi”.