Chi è Lev Kreitman, il riservista che ha ucciso uno degli attentatori a Jaffa e sopravvissuto al 7 ottobre
Si chiama Lev Kreitman il 30enne che ha neutralizzato uno dei due attentatori che nella serata di ieri, martedì 1 ottobre, hanno ucciso 7 persone nella città di Jaffa, vicino a Tel Aviv, in Israele. L'azione è stata rivendicata da Hamas. Il giovane era armato perché è un riservista, come ha spiegato lui stesso ai media israeliani.
Nei mesi scorsi ha combattuto con la brigata Givati nella Striscia di Gaza, a Khan Yunis, dove ha servito come ingegnere militare. In più, è CEO di Midburn, l’edizione israeliana del famoso festival americano "Burning Man" ed è un sopravvissuto alla strage del rave party del 7 ottobre.
Il racconto del riservista intervenuto durante l'attacco a Jaffa
Kreitman ha raccontato in un'intervista al quotidiano Ynet di aver sentito gli spari mentre si trovava in un locale a Jaffa e di essere corso subito fuori con la pistola in mano.
In un video diffuso su Whatsapp, girato probabilmente dalla finestra di un appartamento vicino, lo si vede prendere la mira, sparare e poi correre via in infradito.
Kreitman ha riferito di essersi rifugiato in un edificio vicino e di essere tornato poco dopo sul luogo dell'attacco per controllare i feriti. Uno di loro aveva ancora il polso e in seguito è stato curato da un medico, ma il giovane ha detto di non sapere se è sopravvissuto e di aver pensato a lui per tutta la notte.
Sopravvissuto all'attacco del 7 ottobre: si trovava vicino al Festival Nova
Durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre si trovava nella foresta di Re'im e stava partecipando a un evento più piccola molto vicina al festival musicale Nova, dove i miliziani del gruppo islamista hanno ucciso più di 300 persone e rapito tanti altri giovani che partecipavano all'evento.
Nell'agosto di quest'anno Kreitman aveva partecipato al Burning Man festival in Nevada e aveva criticato il comunicato degli organizzatori sull'attacco del 7 ottobre, che, secondo lui, non condannava il massacro di Hamas.
Durante il festival aveva portato con sé un cartello sul quale elencava i nomi dei membri della comunità del Midburn uccisi quel giorno o durante gli scontri con Hezbollah.