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Chi è Juraj Cintula, il 71enne poeta e attivista che ha sparato al primo ministro slovacco Robert Fico

È un 71enne di Levice l’uomo arrestato in quanto sospettato di aver sparato al premier slovacco, Robert Fico, ora in coma farmacologico. Juraj Cintula, 71 anni, poeta e attivista, avrebbe sparato con una pistola posseduta legalmente.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'attentatore arrestato in Slovacchia (da Reuters) e il premier Robert Fico
L'attentatore arrestato in Slovacchia (da Reuters) e il premier Robert Fico

Sarebbe uno scrittore l'uomo arrestato ieri pomeriggio per avere attentato alla vita del premier slovacco, Robert Fico, sparando cinque colpi di pistola, che hanno raggiunto il premier all'addome. Il sospetto attentatore, Juraj Cintula, 71 anni, originario di Levice, nel sud della Slovacchia, è stato arrestato immediatamente dopo gli spari, e avrebbe utilizzato una pistola legalmente posseduta. In passato l'attentatore aveva fondato un movimento antiviolenza, sostenendo che "ogni persona normale rifiuta la violenza". Nel 2016 aveva lavorato per un servizio di sicurezza privato. Proprio in quel periodo, mentre lavorava come guardia di sicurezza in un supermercato a Levice, l'uomo aveva subito un'aggressione ed era rimasto ferito.

L'attentato è avvenuto nella città di Handlova, a circa 150 chilometri dalla capitale slovacca, Bratislava, davanti alla locale Casa della cultura dove Fico si era recato per incontrare i suoi sostenitori. Si tratta del primo tentativo di omicidio di un politico di alto livello nella storia moderna della Slovacchia, che si separò dalla Repubblica Ceca il 1 gennaio 1993.

Il premier Robert Fico, leader populista vicino a Orban e Putin, dopo essere stato aggredito, è stato portato in elicottero in ospedale: le sue condizioni sono gravi e sta lottando tra la vita e la morte. È stato sottoposto a un lungo intervento, di quasi quattro ore, dopo aver sofferto un'emorragia addominale, fa sapere l'agenzia di stampa slovacca Dennik N.

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Chi è Juraj Cintula, l'attentatore di Robert Fico è un 71enne scrittore e attivista

Secondo l'agenzia di stampa slovacca APA e diversi media nazionali e locali, l'aggressore è Juraj Cintula, scrittore, fondatore di un club letterario e autore di numerose raccolte. Ha 71 anni e vive nella città di Levice, una città nell'ovest del paese. "L'ho fatto perché sono in disaccordo con le politiche del governo", sono state le prime parole di Juraj Cintula, durante l'interrogatorio.

"Nel 2010 ha scritto tre raccolte di poesie e un romanzo. Dal 2015 è membro dell'Associazione degli scrittori slovacchi", ha scritto il quotidiano slovacco Pravda. L'uomo sarebbe noto anche per essere un sostenitore del partito d'opposizione "Slovacchia progressista". L'atto commesso dovrebbe essere qualificato come tentato omicidio premeditato, per il quale il codice penale slovacco prevede una pena da 25 anni di carcere all'ergastolo.

Il media slovacco Aktuality.sk ha contattato il figlio del sospetto aggressore. L'uomo si è detto scioccato dalla situazione. Ha confermato che il padre aveva una pistola, in suo possesso legalmente. Alla domanda se avesse un rapporto di odio con il presidente del partito Smer, ha risposto: "Non ha votato per lui. Questo è tutto quello che posso dire al riguardo". L'uomo ha negato che suo padre avesse mai apertamente menzionato l'aggressione o l'uccisione del politico. Ha anche negato che l'uomo di 71 anni fosse un paziente psichiatrico. "Forse c'è stato qualche cortocircuito, non lo so".

Otto anni fa la fondazione di un movimento antiviolenza

Secondo il portale Dennik N, otto anni fa l'aggressore annunciò su Internet che stava raccogliendo firme per la fondazione del partito politico Hnutie proti nasiliu, ‘Movimento contro la violenza'. "La violenza è spesso una reazione delle persone, come forma di espressione di semplice insoddisfazione per lo stato delle cose. Cerchiamo di essere insoddisfatti, ma non violenti!", aveva scritto all'epoca, riferisce il portale. Secondo il sito Aktuality.sk, in precedenza aveva lavorato per un servizio di sicurezza privato e durante quel periodo, nel 2016, è rimasto vittima di un'aggressione in un centro commerciale.

Un conoscente di lunga data e vicino di casa del presunto attentatore, che aveva fondato insieme a lui il partito, ha detto, contattato da aktuality.sk, che "sì, aveva una pistola in possesso legale" per via del suo lavoro al servizio di sicurezza. "Sono rimasto scioccato da quello che è successo oggi".

Nel 2016 il presunto aggressore di Robert Fico, Juraj Cintula, "ha incontrato l'organizzazione Slovenskì branci", un "gruppo paramilitare non registrato con legami con gli estremisti e un orientamento filorusso", ha scritto ancora il portale aktuality.sk secondo cui l'incontro con l'organizzazione "è documentato da fotografie". Le informazioni non trovano al momento altri riscontri. Il gruppo – riferisce ancora il portale – "ha citato Cintula come scrittore ed editorialista sulla sua pagina Facebook e ha pubblicato i suoi testi. In essi, Cintula critica i migranti o lo Stato ed esprime il sostegno pubblico all'organizzazione", ha scritto ancora il sito, prima di precisare che l'organizzazione ha cessato le sue attività nel 2022.

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