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Notizie sull'incriminazione di Donald Trump

Chi è Karen McDougal, la modella e fidanzata segreta di Trump che compare nei capi d’accusa

Il presunto flirt con la “coniglietta” di Playboy era emerso nel 2018 ed è tornato alla ribalta ieri con la lettura dei 34 capi d’accusa nei confronti dell’ex presidente. Tra Karen McDougal e Donald Trump ci sarebbe stata una relazione clandestina durata nove mesi (tra il 2006 e il 2007).
A cura di Biagio Chiariello
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Prima di Stormy Daniels c’era stata Karen McDougal. Così come per la pornostar, Donald Trump avrebbe pagato la ex coniglietta di Playboy con l'obiettivo di comprarne il silenzio in merito al loro presunto flirt (durato 9 mesi tra il 2006 e il 2007). Le due donne vengono indicate come Woman 1 (Karen) e Woman 2 (Stormy), nel procedimento penale che da ieri vede ufficialmente incriminato l’ex presidente degli Stati Uniti da parte della procura distrettuale di Manhattan.

Chi è Karen McDougal

Karen McDougal è un ex modella e attrice di 52 anni. Playmate dell’anno di Playboy alla fine degli anni Novanta.

Da anni afferma che la relazione con il tycoon newyorkese sarebbe cominciata poco dopo la nascita di Barron, il figlio che Trump ha avuto dalla moglie Melania, l'ex First Lady. Si sarebbero conosciuti alla Playboy Mansion durante una party in piscina nell'ambito delle riprese di Celebrity Apprentice.

“Ero attratta da lui, dal suo bell’aspetto e dal suo fascino”, ha dichiarato McDougal. "Ho avuto centinaia di rapporti non protetti con Trump. Mi ha sempre detto di amarmi”, ha affermato l’ex Playmate.

Catch and kill

L'ex modella aveva venduto, per 150mila dollari, l'esclusiva della sua presunta relazione all'American Media Inc., editore del National Enquirer,  che poi si è rifiutato di pubblicare l'articolo, con l'obiettivo – sostiene la donna – di insabbiare la vicenda. Una pratica nota nell’industria editoriale come “catch and kill”.

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Ma diverse persone, tra amici e conoscenti dell’ex modella, iniziarono a parlare dell’affaire, portando anche la diretta interessata a uscire allo scoperto. La manovra giornalistica sarebbe stata orchestrata da Trump: David Pecker, presidente e CEO di American Media, è un amico personale dell’ex presidente e pare non abbia mai pubblicato una sola parola senza il suo assenso.

Pagata da Trump per tacere

La Commissione elettorale federale degli Stati Uniti ha poi stabilito nel 2021 che il pagamento dell’American Media Inc. a McDougal equivaleva a un contributo illegale alla campagna a vantaggio del presidente USA. Ha multato la sua società successore per 187.500 dollari.

E ieri i pubblici ministeri hanno ribadito nel loro documento di accusa che Trump non voleva che la storia di McDougal diventasse pubblica "perché era preoccupato per l’effetto che avrebbe potuto avere sulla sua candidatura"

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