Chi è Jean-Luc Mélenchon, leader del Nuovo Fronte Popolare che in Francia ha vinto le elezioni a sorpresa
Alle elezioni legislative 2024 in Francia, con un risultato che la maggior parte dei sondaggi non aveva previsto, il Nuovo fronte popolare (la coalizione di sinistra) è arrivato primo per numero di seggi. Tra i leader di punta di questo blocco, e quindi tra i vincitori di fatto di questa elezione (anche se riuscire a formare una maggioranza per governare sarà decisamente complicato) c'è Jean-Luc Mélenchon, politico 72enne di lunga esperienza, già candidato presidente della Repubblica in più occasioni – e arrivato a pochi punti dal ballottaggio alle ultime presidenziali. Ecco chi è Mélenchon, qual è la sua storia politica e come è arrivato alla guida della coalizione che ha vinto le elezioni, pur non ottenendo la maggioranza assoluta.
Chi è Jean-Luc Mélenchon, il vincitore delle elezioni in Francia 2024
Nato il 19 agosto 1951 a Tangeri, in Marocco, da un dirigente dell'ente di telecomunicazioni Ptt e da un'insegnante di scuola elementare, Jean-Luc Mélenchon arrivò in Francia nel 1962, abitando prima in alcune piccole cittadine normanne e poi nella Franca Contea. Cresciuto in una famiglia cattolica, soprattutto da parte di madre, oggi non si definisce religioso ma di "cultura cattolica". Il suo attivismo politico iniziò fin da ragazzo con la trotskista Organizzazione comunista internazionalista.
Mélenchon si laureò in Filosofia e in Lettere moderne nel 1972 all'Università di Besançon, e divenne padre due anni dopo. Dopo un periodo di passaggi da un lavoro all'altro, iniziò a insegnare e a scrivere come giornalista su varie pubblicazioni in ambienti di sinistra e cattolici. Nel 1976 si unì al Partito socialista, e nel 1978 ottenne il suo primo incarico politico nel Comune di Massy, come capo di gabinetto del sindaco, Claude Germon. In quegli anni fondò un giornale locale che proponeva l'unità tra i socialisti e il Partito comunista francese
La carriera politica e le candidature come presidente della Repubblica
La carriera politica di Jean-Luc Mélenchon fu segnata da un forte sostegno a Francois Mitterrand, che sarebbe stato presidente della Repubblica dal 1981 al 1996 e che all'epoca era (dal 1971) segretario del Partito socialista, favorevole a un'alleanza con i comunisti. Tra gli anni Settanta e Ottanta Mélenchon scalò le gerarchie locali del partito, e nel 1986 fu eletto senatore per la prima volta.
Fu poi senatore fino al 2000, poi dal 2000 al 2002 ricoprì l'incarico di ministro delegato alla Formazione professionale. Dal 2004 al 2010 fu nuovamente senatore, ma lasciò l'incarico dopo essere stato eletto al Parlamento europeo nel 2009. Terminato il suo secondo mandato a Bruxelles, nel 2017 fu eletto come deputato dell'Assemblea nazionale. Nel frattempo, nel 2008 Mélenchon aveva lasciato il Partito socialista per la sua decisione di orientarsi verso il centro.
Fondò il Partito di Sinistra, un nuovo schieramento con cui nel 2012 si candidò per la prima volta alle elezioni presidenziali, rappresentando il Fronte della sinistra. Ottenne l'11,1% dei voti, arrivando quarto dietro François Hollande, Nicolas Sarkozy e Marine Le Pen. Negli anni della presidenza Hollande, Mélenchon fu sempre all'opposizione. Nel 2016 fondò La France Insoumise, il partito che guida ancora oggi.
Mélenchon si candidò alle elezioni presidenziali in altre due occasioni. Nel 2017 arrivò nuovamente al quarto posto, ma con il 19,6% dei voti, a poca distanza da Emmanuel Macron (24%), Marine Le Pen (21,3%) e François Fillon (20%). Nel 2022, poi Mélenchon arrivò molto vicino al ballottaggio: si piazzò al terzo posto, con il 21,9% dei voti, mentre al secondo arrivò Marine Le Pen con il 23,1%. In vista delle elezioni legislative avvenute in questi giorni, Mélenchon è stato tra i leader che hanno contribuito a fondare il Nuovo fronte popolare, che ha raccolto La France Insoumise e altri schieramenti di sinistra.