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Chi è Issa al H., il 26enne siriano che ha confessato l’attentato di Solingen

Nato nella città siriana di Deir al-Sor il presunto autore della strage di Solingen è arrivato in Germania nel 2020 e aveva chiesto asilo a Bielefeld. L’uomo avrebbe dovuto essere espulso, ma di lui si erano perse le tracce. Era uno dei 130 rifugiati che si trovano centro di accoglienza a circa 250 metri dal luogo dell’attentato.
A cura di Davide Falcioni
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Erano da poco passate le 23 di ieri quando si è consegnato alla polizia tedesca il presunto autore dell'attentato di Solingen, in Germania, in cui tre persone sono uccise a coltellate e altre otto sono rimaste ferite. Inzuppato dalla pioggia battente e ancora sporco di sangue, l'uomo si è avvicinato agli agenti e ha dichiarato, secondo le informazioni della Bild: "Sono io  quello che state cercando…". Si tratta di un 26enne sirianoIssa al H. – nato nella città di Deir al-Sor che, secondo lo Spiegel, è arrivato in Germania nel 2020 e aveva chiesto asilo a Bielefeld. L'uomo avrebbe dovuto essere espulso, ma di lui si erano perse le tracce. Era uno dei 130 rifugiati che si trovano centro di accoglienza a circa 250 metri dal luogo della strage, lo stesso dove gli agenti avevano trovato il coltello utilizzato per uccidere.

La Procura federale, che ha acquisito le indagini, non ha voluto commentare la notizia. A parlare è stato invece il vicecancelliere tedesco Robert Habeck in un incontro con la stampa a Flensburg, in cui ha rinnovato il cordoglio per le vittime della città della Westfalia: "Abbiamo un numero a tre cifre di soggetti ritenuti pericolosi nella scena islamista e il siriano arrestato per la strage di Solingen non ne faceva parte". Il ministro degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia,  Herbert Reul (Cdu), ha confermato poco dopo l'arresto al "Tagesthemen" dell'Ard. L'uomo è "altamente" sospettato del delitto. Sono state  trovate anche delle prove, ha detto Reul. La polizia effettuato anche altri due arresti: un quindicenne è stato fermato a casa dei genitori perché avrebbe parlato con l'autore dell'attentato poco prima del crimine, senza tuttavia denunciarlo. Poi è stato arrestato un siriano di 36 anni in un centro per richiedenti asilo poco distante dal luogo dell'attacco. Le tre persone uccise venerdì erano uomini di 56 e 67 anni e una donna di 56 anni. Le vittime – ha spiegato la polizia – "non avevano alcun legame noto tra loro". Quattro delle persone ferite nell'attacco sono in condizioni "gravi".

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Il dj di Solingen: "Ho continuato a suonare per evitare il panico"

L'attacco è avvenuto mentre migliaia di persone si riunivano per la prima notte del "Festival della Diversità", parte di una serie di eventi per celebrare il 650 anniversario di Solingen. Il deejay e produttore discografico tedesco Tobias Topic ha raccontato poi su Instagram: "Oggi ho suonato in occasione del 650esimo anniversario della mia città, Solingen, in Germania, e durante la mia esibizione, personale della sicurezza è venuto a chiedermi di continuare a suonare per evitare che si scatenasse il panico di massa, visto che c’erano persone che erano già morte a causa di un attacco con coltello. Io ho continuato a suonare anche se è stato incredibilmente difficile. Dopo circa 10-15 minuti, la musica è stata finalmente interrotta e le persone sono state informate di quanto successo".

Il performer ha poi aggiunto: "A quanto sembra – scrive ancora – l’attentatore puntava al collo delle persone e ha provato a uccidere tutti in modo indiscriminato. Visto che l’autore era ancora in fuga, ci siamo nascosti in un negozio nelle vicinanze mentre la polizia sorvegliava l’area con gli elicotteri. Ancora non posso crederci… doveva essere un festival gratuito per tutti. Alcuni miei cari amici erano sul posto con i loro bambini piccoli. Sto scrivendo questo messaggio mentre l’elicottero sta ancora volando sopra la casa dove sono cresciuto da picco, una piccola cittadina in Germania. Cosa sta succedendo a questo mondo… I miei pensieri vanno alle vittime".

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