Chi è Kosta Kecmanovic, il 13enne di Belgrado ha ucciso 8 compagni di scuola con la pistola del padre
Si chiama Kosta Kecmanović, il 13enne serbo che ha sparato oggi in una scuola di Belgrado facendo una strage in cui sono rimati uccisi compagni e vigilantes. Lo ha confermato il capo del dipartimento di polizia della città di Belgrado. L’adolescente, studente del settimo anno dell’istituto "Vladimir Ribnikar” del quartiere Vracar della capitale serba e figlio di un medico, per tutti non era uno studente problematico ma aveva preparato l’assalto da mesi tanto da arrivare a stilare l’elenco delle vittime da colpire.
È stato lui a chiamare la polizia
Secondo quanto comunicato dalla polizia di Belgrado, è stato lui a chiamare la polizia alle 8:42 dicendo di aver ucciso gli studenti della sua scuola. Veselin Milić, capo del dipartimento di polizia della città di Belgrado, ha rivelato che dopo l’arresto sempre lui ha detto agli agenti di aver pianificato l’attacco da un mese.
La lista dei ragazzini da uccidere
In conferenza stampa è stato mostrato anche un foglio, una lista scritta a mano che la polizia ha trovato addosso al 13enne e sulla quale ci sono i nomi dei ragazzini che l'adolescente aveva intenzione di uccidere.
Figlio di un noto medico, aveva buoni voti a scuola
Il 13enne, figlio di un noto medico, secondo i media locali, ha usato le due pistole regolamenti detenute dal padre che è stato arrestato per omessa sorveglianza. “Ho condotto migliaia di indagini, questo è inaudito nella società serba. Secondo i dati finora raccolti, il agazzino aveva pianificato l'evento da molto tempo. Ha preso le pistole dall'appartamento di suo padre, ha portato con sé anche delle molotov. Prima ha sparato alla guardia giurata, poi agli studenti. Dopo il delitto, ha chiamato la polizia. Stava lavorando a un piano per entrare e uscire dalla scuola. Ha determinato gli obiettivi prioritari, come uccidere, quali bambini colpire e in quale numero” ha detto Milić.
Secondo i media locali, non era considerato un ragazzo problematico e aveva buoni voti a scuola. Per questo nessuno avrebbe mai sospettato la strage in cui sono rimasti uccisi otto bambini e una guardia giurata, mentre sei bambini e una insegnante sono rimasti feriti e sono attualmente ricoverati, alcuni di loro in gravissime condizioni.
Le pistole del padre utilizzate per la strage
Entrambe le pistole, quella nello zaino e quella usata per commettere la strage, erano in possesso legale del padre del ragazzo. Per questo l’uomo è stato arrestato. Le armi erano chiusi in una cassaforte, sotto codice, ma a quanto pare il 13enne aveva il codice per quelle pistole e andava spesso al poligono di tiro con suo padre. La polizia ha anche precisato che sul luogo del delitto sono stati trovati tre caricatori da 15 proiettili ciascuno, oltre ai proiettili sparati e alle munizioni rimaste nell'arma.