Chi è Hasna Aitboulahcen, la “martire” di St. Denis
Aggiornamento 21 novembre 2015: La polizia francese ha riferito che non è stata Hasna Aitboulahcen a farsi esplodere nel covo di St. Denis, bensì un altro jihadista la cui identità al momento è ignota. La ragazza è morta o a seguito dell'esplosione causata dal terrorista o dello scontro a fuoco con le teste di cuoio.
Kamikaze nel cuore dell'Europa. Fino a pochi giorni fa a chi ci avesse detto che sarebbe accaduto avremmo probabilmente risposto con una risata di sufficienza o un commento ironico. Invece da venerdì scorso, giorno degli attentati di Parigi, la verità è venuta a galla: uomini e donne si sono imbottiti di esplosivo e fatti esplodere. L'ultima volta è accaduto ieri, durante il blitz delle forze speciali francesi a Saint Denis, quando una donna è improvvisamente comparsa davanti ai poliziotti, capelli lunghi, biondi e indosso un gilet esplosivo. La ragazza fa parte dei terroristi asserragliati in un appartamento: i militari le ordinano di arrendersi, ma un istante dopo lei si fa saltare in aria. Hasna Aitboulahcen, questo il presunto nome della miliziana, diventa così la prima donna a farsi esplodere in Francia.
Hasna aveva 26 anni e da tempo era stata posta sotto l'attenzione dalla polizia francese: inizialmente intercettata per un traffico di stupefacenti, in seguito agli attentati è stata posta sotto osservazione perché cugina di Abdelhamid Abaaoud, ritenuto la "mente" del commando. A suo modo il gesto di Hasna rappresenta un'importante novità: finora, infatti, l'Isis riteneva le donne inadeguate a rivestire il ruolo di kamikaze, pratica invece in uso con Al Quaeda, Boko Haram e in Cecenia, dove sono diventate tristemente celebri come "vedove nere".
La prima volta che una donna europea si fece esplodere risale invece a 10 anni fa, quando Muriel Degauque, di Charleroi, in Belgio, 38 anni, convertita all'Islam, decise di farsi saltare in aria azionando la cintura esplosiva a Baghdad, in Iraq. La sua azione tuttavia non si rivelò efficace come sperava: uccise se stessa e un soldato americano, ma il suo obiettivo era quello di compiere una strage. Il "martirio" di Hasna Aitboulahcen rivela che lo Stato Islamico ha decisamente cambiato strategia: se finora le donne servivano soprattutto per il reclutamento dei miliziani adesso sono potenzialmente anche in prima linea negli attentati.