Chi è Alexandr Dvornikov, il generale russo che ha ordinato attacco alla stazione di Kramatorsk
Il comando delle azioni militari russe in Ucraina è stato affidato ad Alexander Dvornikov, generale già coinvolto nell'offensiva in Siria. Sarebbe stato lui ad aver ordinato l'attacco missilistico sulla linea ferroviaria a Kramatorsk, nella regione di Donetsk. Il bombardamento ha causato 52 morti tra i civili e almeno 300 feriti. Secondo funzionari dell'intelligence occidentale, Dvornikov è stato scelto con l'intento di rendere più precisi e letali gli attacchi della Russia, nel tentativo di portare a casa una vittoria. Il nuovo ruolo dovrebbe portare a un maggiore coordinamento tra le varie unità dell'esercito del Cremlino secondo l'Occidente.
Per l'attacco alla linea ferroviaria di Kramatorsk, Zelensky ha chiesto nuove sanzioni contro la Russia. "Si è trattato di un attacco deliberato ai civili – ha detto- e il sindaco della città stima che in quel momento vi fossero circa 4.000 persone radunate in attesa dei treni". La stazione è stata colpita da un missile balistico a corto raggio Tochka U con munizioni a grappolo, vietate in base a una convenzione del 2008 mai firmata dalla Russia. Nonostante la mancata firma, Mosca ha comunque negato di aver usato questo tipo di armi.
Dvornikov ha già disposto altre operazioni militari in Sira che sono state accertate come crimini di guerra nel 2016. Secondo la Violation Documentation Center, gli attacchi aerei erano spesso indiscriminati e diverse strutture mediche sono state prese di mira con munizioni a grappolo. La conferma arriva dalle immagini satellitari analizzate da Human Rights Watch che mostrano più di 950 siti devastati dalla detonazione di bombe con alto potenziale esplosivo. In Siria, Dvornikov ha usato schemi di attacco che ricalcavano quelli della guerra in Cecenia. Prima della nuova nomina, la Russia ha ricalcato in parte quello schema disponendo attacchi si più fronti con bombe guidate e a grappolo in modo da devastare le città per indurle alla resa.
L'obiettivo è quello di rendere queste aggressioni, già violentissime, più efficaci e sistematiche. In Siria il generale Dvornikov aveva guidato più di 9.000 missioni dell'aviazione russa dal 2015 al 2016.