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Chef Colonico rapito in Ecuador: “Banditi giovanissimi, ho pagato 182mila euro. Credevo di morire”

Il racconto dello chef Panfilo Colonico, rapito e poi liberato in Ecuador: “Mangiavo riso e acqua, mi hanno picchiato. Volevano tagliarmi un orecchio o un dito. Ho pagato 200mila dollari. Il Signore mi ha dato un’altra opportunità dopo che ho pensato di morire”.
A cura di Ida Artiaco
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"Il Signore mi ha dato un’altra opportunità dopo che ho pensato di morire. Questi sono banditi pericolosi che hanno già ucciso altre volte". A parlare è Panfilo Colonico, 49enne chef originario di Sulmona e rapito in Ecuador, dove vive da tempo, e poi rilasciato qualche settimana fa.

In una intervista al Corriere della Sera, Colonico, proprietario locale di Guayaquil, nella provincia di Guayas, dal nome "Il Sabore mio", ha raccontato come è stato liberato, pagando 200mila dollari, circa 182mila euro, "senza però avere la certezza che mi liberassero perché ne volevano di più ma io non ne avevo e gliel’ho detto: non so che fare, uccidetemi".

Questi soldi, ha continuato, "li ha trovati un amico mio che loro avevano contattato. È iniziata una trattativa con lui che cercava di prendere tempo per raccogliere i soldi. Si sono aggiunte un paio di persone. Glieli ho ridati ma ho dovuto però dare fondo a tutti i risparmi, non mi è rimasto nulla".

Il momento del sequestro
Il momento del sequestro

Il sequestro è durato per qualche giorno: "Stavo per terra, mangiavo riso e acqua, mi hanno picchiato. Volevano tagliarmi un orecchio o un dito per provare il sequestro. Ho avuto paura. Poi ho potuto togliere il cappuccio: erano ragazzini".

Alla ex moglie che lo ha accusato di aver fatto una messinscena ha replicato: "Stupidaggini, per cercare di liberarmi hanno pure ucciso uno dei sequestratori e ne hanno arrestati altri due. Si è mosso anche il presidente dell’Ecuador. Proprio una messinscena".

Colonico era stato rapito a fine giugno da un commando armato nel suo locale di Guayaquil. Il sequestro dello chef, avvenuto in pieno giorno, era stato ripreso da una telecamera di sicurezza. Due uomini, vestiti da poliziotti e armati di mitragliette, erano entrati nel ristorante, punto di ritrovo molto frequentato nel quartiere di La Garzota. Nel giro di qualche secondo erano sono usciti con l’italiano.

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