Che cos’è il trattato New Start sul nucleare e perché Putin ha deciso di sospenderlo
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato nel suo discorso alla Nazione tenuto alla vigilia del primo anniversario dell'invasione dell'Ucraina che la Russia sospende il trattato New Start sul nucleare, ancora in vigore con gli Usa.
Il leader del Cremlino ha spiegato che il trattato verrà sospeso "ma non ce ne ritiriamo", invitando anche il ministero della Difesa e Rosatom ad essere pronti per dei test sulle armi nucleari: "Non le useremo mai per primi, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta", ha precisato. Ma di cosa si tratta nello specifico?
Cosa prevede il trattato: testate nucleari, scudo anti-missile, verifiche
Il trattato firmato dalle due potenze mondiali sancisce un limite di 1.550 testate nucleari, scattato entro 7 anni dall'entrata in vigore del Trattato dopo le rispettive ratifiche. Riguardava le testate montate sui missili balistici intercontinentali (Icbm), sui missili balistici lanciati dai sottomarini (Slbm) e il numero di bombardieri disponibili con una testata ciascuno. Si trattò di una diminuzione del 74% rispetto all'accordo Start 1 e del 30% rispetto al Trattato di Mosca del 2002.
Veniva anche previsto un limite di 700 vettori contando i missili Icbm e Slbm e i bombardieri in grado di sganciare ordigni nucleari: un dimezzamento rispetto allo Start 1. Il limite fu posto a 800 contando anche i missili non puntati. New Start non limita il numero di missili ICBM e SLBM non schierati, ma li monitora e prevede informazioni continue sulla loro ubicazione e ispezioni in loco per confermare che non vengano aggiunti alla forza schierata.
Secondo Washington, l'intesa non stabilì limiti sui programmi di difesa anti-missile, ma è un'interpretazione mai condivisa da Mosca. Previste anche ispezioni dirette, scambio di dati e informazioni, notifiche relative alle armi strategiche ed ai siti elencati nel documento e metodi per facilitare i controlli.
Quando è stato firmato il New Start sul nucleare
Il nuovo trattato Start (New Strategic Arms Reduction Treaty) sulla limitazione delle armi nucleari fu firmato a Praga l'8 aprile del 2010 dagli allora presidenti Usa, Barack Obama, e russo, Dmitri Medvedev. Entrò in vigore il 5 febbraio 2011 e fu prorogato una prima volta per 5 anni nel febbraio 2016 e una seconda nel febbraio 2021. La scadenza del Trattato è prevista per il 2026.
Il New Start è arrivato dopo la firma del trattato Start I, siglato il 31 luglio 1991 tra Stati Uniti e Unione Sovietica, il quale prevedeva limiti al numero di armi di cui ogni fazione poteva dotarsi. L'Unione Sovietica collassò cinque mesi dopo la firma, perciò il trattato è rimasto in vigore con Russia, Bielorussia, Kazakistan e Ucraina (queste ultime tre però hanno azzerato completamente il loro potenziale offensivo nucleare). Seguì l'accordo Start 2 (quest'ultimo mai entrato in vigore) e il trattato di Mosca del 2002 (Sort), che decadeva nel 2012: tutti sono stati sostituiti dal New Start.
Cosa comprende il trattato New Start
Il Trattato comprende tre documenti: il testo di base, un protocollo che elenca diritti e obblighi associati al documento e allegati tecnici che affrontano i dettagli. Tutti e tre i documenti sono stati ratificati dai rispettivi parlamenti. Prevede inoltre una clausola di ritiro.
Perché la Russia sospende il New Start
Come ha spiegato il presidente Putin nel corso del discorso davanti all'Assemblea federale martedì 21 febbraio, la decisione della Russia di "sospendere" l'applicazione dello Start è stata presa perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è intenta ad infliggere "una sconfitta strategica" a Mosca.
Dopo le parole di Putin sulla sospensione, il segretario di stato americano Antony Blinken da Atene ha dichiarato che la decisione è "molto deludente e irresponsabile". Altra condanna è arrivata dalla Nato. "Deploro la sospensione" dell'applicazione del trattato Start da parte della Russia e "invito" Mosca a "riconsiderare questa decisione", ha dichiarato il segretario generale Jens Stoltenberg.