Che cosa succede all’Ucraina se la Russia di Putin vince la guerra: gli scenari possibili
La guerra in Ucraina, scatenata dalla Russia, continua. In molti si chiedono cosa vuole realmente Putin e soprattutto quali sono le possibili soluzioni del conflitto. Se la Russia dovesse vincere questa guerra ci sono diversi scenari che potrebbero aprirsi, se Putin dovesse raggiungere i suoi obiettivi dichiarati: disarmare l'Ucraina, renderla inoffensiva, scongiurare definitivamente l'ipotesi che possa unirsi alla Nato e recidere i suoi rapporti con l'Occidente. Si potrebbero ridefinire gli equilibri europei – e in ogni caso, in qualche modo, sta già accadendo – in un clima che sarebbe molto più vicino alla seconda metà del novecento che agli ultimi trent'anni.
L'attacco che viene condotto in queste ore si è concentrato principalmente sulla parte orientale dell'Ucraina. Perciò se le mire del presidente russo dovessero portare a una spartizione, si potrebbe immaginare l'Ucraina divisa in due blocchi "come la Germania nell'era della Guerra Fredda, con l'Ucraina occidentale più dipendente dall'Europa e la parte orientale sotto il controllo della Russia", ha detto alla Cnn lo storico russo Alexander Etkind. Secondo quanto spiegano le intelligence occidentali, l'obiettivo di Putin sarebbe quello di rovesciare Zelensky e instaurare uno Stato filorusso da poter controllare facilmente.
In generale, la direzione presa da Putin sarebbe quella di creare comunque uno Stato cuscinetto che separi la Russia dalla Nato. Questo, però, difficilmente arriverebbe tramite un'occupazione permanente dell'Ucraina da parte dei militari di Mosca. Il territorio ucraino è molto vasto e sarebbe difficile controllarlo tutto. Certo è che tutto passerà per l'eventuale conquista di Kiev, che però sarebbe un bagno di sangue nel caso in cui la Russia optasse per la guerra casa per casa. Parliamo di una città da tre milioni di abitanti.
Secondo il lungo approfondimento di Foreign Affairs, in caso di vittoria della Russia in Ucraina le strade sarebbero tre: si va dall'instaurazione di un governo appoggiato dal Cremlino alla – appunto – divisione del Paese. Se l'esercito ucraino dovesse perdere e decidere di negoziare una resa, il risultato sarebbe, in ogni caso, uno Stato fantoccio. La rivista americana cita l'esempio della Siria, Paese a cui – con l'intervento nel 2015 – i russi hanno allargato la propria sfera di influenza, pur senza garantire una situazione stabile. Potrebbe essere questo, quindi, il destino dell'Ucraina.