Che cosa sappiamo dell’attacco a Parigi di fronte alla ex sede di Charlie Hebdo
È stata aperta un'inchiesta per tentato omicidio a scopo terroristico in seguito a quanto accaduto nella tarda mattinata di oggi a Parigi, nei pressi della ex redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. In un attacco con arma bianca due persone sono rimaste ferite e altre due sono state poi fermate. Tre sono i motivi che attualmente stanno spingendo le autorità francesi a privilegiare la pista terroristica: li ha spiegati il procuratore della capitale, Remi Heitz, nel corso di un colloquio con il primo ministro Jean Castex. Secondo Heitz, i primi due motivi sono il luogo dell'attacco e il fatto che sia avvenuto mentre è in corso il processo per gli attentati del gennaio 2015, quando avvenne la strage alla redazione di Charlie Hebdo con 12 morti. Il terzo motivo, secondo il procuratore, è legato alla "volontà manifesta dell'autore di uccidere due persone di cui non sapeva nulla".
Fermati due sospettati dell'attacco, 18enne confessa
Il procuratore Heitz ha confermato che la polizia ha arrestato l'uomo sospettato di essere il principale autore dell'attacco e un suo possibile complice. Il principale sospetto è un ragazzo di 18 anni nato in Pakistan, Alì H.. Secondo quanto riferiscono i media francesi, il giovane sarebbe sconosciuto ai servizi di intelligence, ma noto alla polizia per reati comuni. Durante l'interrogatorio il 18enne ha confessato. "Con lui – riferisce la procura – è stato fermato un uomo di 33 anni il cui ruolo resta da definire". Gli inquirenti hanno ritrovato, accanto alla fermata della metropolitana di Richard Lenoir, la mannaia da cucina che sarebbe stata utilizzata per l’attacco. A pochi metri dal luogo del ritrovamento dell'arma era stato fermato il secondo dei sospetti dell’attentato. Il primo era stato fermato invece nei pressi dell'Opera Bastille. "Le indagini continueranno" ha fatto sapere però il procuratore del Pnat, Jean-François Ricard.
L'attentato di fronte gli uffici di Premières Lignes Television
L’attacco di stamane è avvenuto in strada fuori alla sede della società di produzione televisiva Premières Lignes Television tra Rue Nicolas Appert e rue Gaby Sylvia, davanti al palazzo dove nel 2015 si trovava la redazione di Charlie Hebdo: il settimanale, che nel frattempo si è trasferito, era al numero 6, la sede di Premières Lignes Television ha l'ingresso al numero 10. Un attentatore armato di mannaia – si tratterebbe del 18enne poi fermato – ha colpito due persone, un uomo e una donna, che stavano fumando fuori in strada. Si tratta di due impiegati dell'agenzia. La vita delle due persone ferite "non è in pericolo”, ha detto il premier francese, Jean Castex, esprimendosi sul posto al fianco del ministro dell'Interno, Gérald Darmanin e della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. I giornalisti di Premières Lignes furono i primi a diffondere, dopo l'attentato del 2015 a Charlie Hebdo, le immagini dei due killer, i fratelli Kouachi, in fuga dopo la strage. Charlie Hebdo ha affidato a Twitter la sua solidarietà alle persone colpite oggi: "Tutta la squadra di Charlie esprime sostegno e solidarietà ai suoi ex vicini e confratelli di Pltv e alle persone colpite da questo odioso attacco”.
Ministro dell'Interno: "Attentato islamista", 7 persone in stato di fermo
"Si tratta, chiaramente, di un atto di terrorismo islamista. È un nuovo sanguinoso attacco torno il nostro paese, contro dei giornalisti" ha dichiarato il ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin, commentando l'attentato di oggi davanti all'ex redazione di Charlie Hebdo. Intanto, secondo quanto si apprende da fonti degli inquirenti, altre 5 persone sono state fermate e vengono interrogate questa sera insieme con il 18enne autore dell'attentato e al presunto complice, un algerino.