«Chavez morirà tra un anno». Ma il governo smentisce
«Al presidente Hugo Chavez restano tra i nove e i dodici mesi di vita». A sottoscriverlo è il quotidiano spagnolo Abc che ha dato l'annuncio dalle sue colonne. La notizia sarebbe giunta alle orecchie dei cronisti grazie alle rivelazioni da un rapporto dei servizi segreti spagnoli che tengono sotto osservazione lo stato di salute del presidente venezuelano. Gli uomini dell'intelligence iberica sono riusciti ad entrare in possesso dei rapporti medici riguardanti l'evoluzione del tumore alla prostata contro il quale Chavez lotta ormai da un anno.
Dalla diagnosi, il presidente si è sottoposto a quattro cicli di chemioterapia e a due interventi chirurgici. Il quotidiano spagnolo è talmente sicuro dell'indiscrezione che si è spinto anche oltre facendo delle previsioni anche sulla possibile ricandidatura del presidente in carica. Secondo Abc Chavez non ce la farà probabilmente nemmeno a ripresentarsi alle elezioni del prossimo 7 ottobre per proporsi per il terzo mandato consecutivo. Di tutto altro avviso sono i vertici governativo e le smentite si susseguono a raffica.
Il primo a minimizzare è stato il presidente del parlamento venezuelano Aristobulo Isturiz. Alla lettura della notizia il numero uno dei deputati ha commentato di averla presa con una sonora risata. «Insistono su questa cosa anche se il capo dello stato mostra di essere piu' attivo che mai, come nel discorso di nove ore e 27 minuti che ha tenuto dieci giorni fa davanti al Parlamento e che era disposto a proseguire» ha commentato Isturiz. Dello stesso avviso è stato anche lo stesso Chavez che in un'intervista si è detto anche capace di continuare quel discorso per altre cinque ore.
Il presidente ha più volte rassicurato sulla riuscita delle cure antitumorali e sempre nell'intervista alla tv privata Televen ha aggiunto: «ogni tanto mi devo ricordare o mi ricordano cosa ho superato, anche perché mi sento ogni giorno meglio». Parole confortanti quelle espresse dal leader venezuelano che ultimamente si è schierato dalla parte dell'Iran nel contenzioso contro Usa, Israele e Ue, ospitando anche Ahmadinejad in visita ufficiale e seguendo la linea che vede anche la Cina come alleato dello stato mediorientale in una nuova divisione in due blocchi opposti del mondo.