Charlie Hebdo in edicola con vignetta su Maometto in tre milioni di copie
"Vi faremo ridere, perché abbiamo pianto abbastanza. Adesso basta", così Gerard Biar, il caporedattore al comando di Charlie Hebdo dopo il terribile attentato in cui ha perso la vita anche il direttore Charb, ha annunciato ieri sera la copertina e il prossimo numero del settimanale satirico francese. La redazione del giornale sopravvissuta al terribile assalto aveva assicurato sin dal primo momento sulla volontà di ritornare presto in edicola e, anche grazie alla solidarietà degli altri quotidiani francesi come Libération che ha ospitato tutti nella sua sede, il settimanale mercoledì uscirà regolarmente. Rispetto ai consueti numeri però ci sarà qualcosa di particolare visto che la tiratura raggiungerà tre milioni di copie rispetto alle normali 60mila e sarà tradotto in sedici lingue. In copertina cisarà il Profeta in lacrime che regge un cartello con la scritta "Je suis Charlie" e sulla sua testa la frase "Tout est pardonné", "È tutto perdonato". A disegnare la copertina del prossimo numero di Charlie Hebdo è stato uno dei decani del settimanale, il disegnatore Luz, ma non è stato per nulla facile. Come hanno raccontato gli stessi redattori, infatti, l'idea era quella di continuare a sorridere con il pensiero rivolto ai colleghi scomparsi: un'impresa molto difficile.
L'annuncio del nuovo numero di Charlie Hebdo
L'annuncio infine ieri sera intorno alle 10 quando Biar ha proclamato: "Habemus la copertina. È stata dura ma, quando richiede tempo, il risultato è ancora migliore. Il disegno giusto è saltato fuori all’improvviso, ma abbiamo subito capito che era lui". La copertina è stata data in anteprima a Libération come gratitudine per l'ospitalità che ormai è di lungo corso visto che era sta già offerta al momento dell'attentato alla sede di Charlie Hebdo nel 2011. Oltre alla nuova copertina il settimanale presenterà all'interno anche lavori inediti dei disegnatori uccisi nell'attentato, Cabu, Georges, Honoré, Tignous e Charb. "In 22 anni non c'è stata una edizione di Charlie Hebdo senza caricature del Papa, Gesù, preti o rabbini, imam e Mohammed», ha dichiarato il legale del magazine Richard Malka, aggiungendo: "La cosa sorprendente sarebbe se non ci fossero". "Bisogna continuare a ridere perché quello che caratterizza gli Stati fascisti e le dittature è voler impedire ai propri popoli di ridere" ribadiscono i vignettisti di Charlie Hebdo.