Charleston, strage in chiesa, 9 morti. Obama: “Nei Paesi avanzati non accade”
Ore 18.55 – Obama: "Nei paesi avanzati queste cose non succedono" – "Proviamo rabbia, angoscia e tristezza", sono le parole a caldo del presidente americano Barack Obama nel commentare l'ennesima tragedia delle armi negli States. "In altri Paesi avanzati questi fatti non accadono", fa quasi mea culpa il numero uno della Casa Bianca, sottolineando come “troppe volte ho dovuto commentare l’uccisione di innocenti perché qualcuno non ha avuto problemi a procurarsi una pistola”. La chiesa di Charleston dove sono morte 9 persone è "un luogo sacro"nella storia di quella comunità “e dell’America” afferma Obama, ricordando l’importanza che rappresenta quel luogo nella lunga storia del movimento di emancipazione degli afroamericani. “Ogni sparatoria che lascia dietro di sé diverse vittime è sempre una tragedia ma in questo caso c’è qualcosa che ci fa soffrire particolarmente, perché la morte si è verificata in un luogo sacro dove di solito cerchiamo sollievo, conforto e pace” ha detto ancora.
UPDATE: 17.25 – Media Usa: Arrestato il killer. Il killer 21enne della strage di Charleston sarebbe stato catturato dalla polizia che gli dava la caccia. A riferirlo è la Cnn che cita fonti delle forze dell'ordine locali. Attorno al ragazzo da ore si era stretto il cerchio della polizia dopo la sua identificazione grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Su di lui il Dipartimento di Giustizia Usa ha aperto un'indagine per verificare se la strage sia un crimine legato all'odio razziale. Intanto il Presidente Usa Barack Obama ha annunciato che a breve rilascerà una dichiarazione dalla Briefing Room della Casa Bianca a proposito della sparatoria avvenuta nella chiesa metodista di Charleston, in South Carolina, in cui sono stati uccisi nove afroamericani.
UPDATE 16.50 – Il ricercato per la strage di Charleston è stato identificato dalla polizia americana come il 21enne Dylann Roof. Il ragazzo è stato ripreso dal telecamere di sorveglianza mentre entra bella chiesa Emanuel African Methodist di Charleston e dopo la strage si allontana a bordo di un'auto scura. Secondo alcune fonti, l'uomo sarebbe stato segnalato all’Fbi da suo zio, che lo ha riconosciuto in alcune foto diffuse dalla polizia. Secondo i media locali, Roof è originario di Lexington, in South Carolina e sarebbe già noto alle forze dell'ordine perché arrestato per droga nel marzo scorso. Secondo le prime ricostruzioni il killer avrebbe risparmiato volutamente alcuni presenti perché raccontassero a tutti quanto accaduto. Secondo una fonte citata dalla Nbc il killer avrebbe detto alle vittime: " Dovevo farlo, voi stuprate le nostre donne e state prendendo il sopravvento nel nostro Paese e dovete sparire". In alcune foto del ragazzo pubblicate dai giornalisti locali Roof indossa un giaccone con impresse la bandiera del Sudafrica dell'apartheid e quella della Rhodesia.
UPDATE 14.15 – Nella strage di Charleston hanno perso la vita tre uomini e sei donne e ci sono tre sopravvissuti: lo ha reso noto il capo della polizia della città statunitense, Greg Mullen, nella conferenza stampa ripresa dai media americani. L'aggressore, un giovane ventenne bianco, è rimasto circa "un'ora" nella chiesa durante una lettura della Bibbia prima di aprire il fuoco sui fedeli. Tra i sopravvissuti ci sarebbe un bambino di 5 anni che si è finto morto.
UPDATE ore 11.45 – Continua la caccia all'uomo nei dintorni di Charleston: decine di agenti di polizia sono sulle tracce del 21enne che ha ucciso nove persone in una chiesa per poi dileguarsi. Mentre le autorità parlano ormai con certezza di "movente razziale", alcuni testimoni affermano che il giovane attentatore aveva preso parte alla funzione religiosa prima di compiere la strage. Tra i sopravvissuti c'è anche un bambino di 5 anni, che si è salvato dopo essersi finto morto.
UPDATE ore 9.40 – Tra le vittime della Strage di Charleston c'è anche Clements Pinckney, senatore democratico. A renderlo noto è stato il reverendo Al Sharpton in un tweet. Nel frattempo prende sempre più piede l'ipotesi che la tragedia sia stata innescata dall'odio razziale.
Nove persone, tutte di etnia afroamericana, sono state uccise da un uomo che è entrato in una chiesa di Charleston, negli Stati Uniti, ed aperto il fuoco. Il killer è un 21enne bianco sulle cui tracce è da ore la polizia, che ha confermato che il movente razziale è quello più probabile. Oltre ai nove morti c'è anche un numero imprecisato di feriti. La sparatoria è avvenuta intorno alle 9 di sera (le 3 in Italia) mentre all'interno del luogo di culto, frequentato in grandissima maggioranza da persone di colore, si stava effettuando la lettura della Bibbia. La polizia ha reso noto che sul posto potrebbe essere stata anche nascosta una bomba. "Posso assicurare che stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per trovare la persona che ha aperto il fuoco, un bianco con i capelli biondi estremamente pericoloso", ha detto Greg Mullen, il capo della polizia di Charleston, parlando esplicitamente di "un crimine d’odio". Il killer, in base a quanto emerso finora, avrebbe agito da solo.
La polizia ha diffuso in un tweet l'identikit del ricercato: bianco, di 21 anni, indossa una maglietta grigia, jeans e stivali. L'attentatore ha preso di mira la Chiesa Episcopale Metodista African Emanuel, che si autodefinisce sul proprio sito web come una delle congregazioni nere più importanti e antiche a sud di Baltimora. L'assassino ha fatto irruzione mentre i fedeli stavano studiando la Bibbia, e poche ore dopo la visita a Charleston di Hillary Clinton. Molti giornalisti, che erano al seguito della candidata alla Casa Bianca, si sono immediatamente recati sul luogo della strage. Nel frattempo Jeb Bush, anch'egli candidato alle presidenziali del 2016 per conto dei Repubblicani, ha cancellato una serie di eventi della sua campagna elettorale che aveva in programma nelle prossime proprio a Charleston.
Quella di Charleston è un'area che di recente è stata sovente teatro di forti tensioni razziali in seguito all'uccisione, da parte di un poliziotto bianco, di Walter Scott, un uomo di colore. Tutta la scena venne ripresa da un telefonino e mostra come l'agente abbia sparato alla vittima alle spalle, in una situazione apparentemente non pericolosa.