Cessato allarme, il satellite UARS è rientrato nell’atmosfera senza fare danni
Scampato pericolo per il nord Italia, dove fino a ieri si temeva potessero cadere alcuni frammenti del satellite Uars nelle ore tra la notte di venerdì e sabato mattina. Il satellite americano ha cambiato rotta nelle ultime ore prima di entrare in contatto con l’atmosfera terrestre, dirigendosi verso il continente americano e l’oceano pacifico.
Il rientro è avvenuto tra le ore 5.23 e le 7.09 di oggi, in base ai calcoli fatti dal centro operazioni della Nasa. Secondo le prime notizie il grosso dei frammenti del satellite sarebbe caduto nell’oceano pacifico ma i pezzi si sarebbero sparsi in un’area che va dall’Africa fino al Canada. Gli unici frammenti consistenti che hanno raggiunto il suolo sono stati avvistati nell’area ovest del Canada. Lo stato di allerta per il nord Italia è quindi cessato quando alle 3.40 il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, viste le nuove indicazioni dei comitati scientifici, ha dichiarato concluse le attività del Comitato operativo.
I rischi di una possibile caduta di detriti erano già minimi e la percentuale di rischio era diminuita man mano che si avvicinava l’ora del previsto impatto. La prima finestra temporale, quella più pericolosa era già stata esclusa e con l’avvicinamento dell’impatto gli scienziati e gli esperti hanno potuto fare calcoli sempre più precisi. Il satellite, infatti, cambiando traiettoria ha anche rallentato notevolmente la corsa verso la Terra ostacolato nella sua traiettoria anche dall’attività solare. Con i continui cambi di direzione i calcoli non potevano essere precisi e si è anche sfiorato il paradosso che Uars potesse crollare su aree del Pianeta dove non era scattato alcun tipo di allarme, come gli Stati Uniti. Allo stesso tempo con il cambio di direzione alle prime ore di questa mattina è cessato l’allarme per tutta l’area europea, dove erano allertati i soccorsi in caso di impatto.
Il Satellite Uars è atterrato sulla terra
Il satellite americano è entrato nell'atmosfera senza provocare danni, i suoi frammenti si sono dispersi in un'area che va dall'Africa all'Oceano Pacifico fino al Canada
Il satellite Uars (Upper Atmosphere Research Satellite) è stato mantenuto in vita per venti anni, e fino al 2005 ha orbitato intorno alla terra svolgendo il suo compito di analisi dell’atmosfera. Poi man mano ha iniziato la sua discesa per schiantarsi sul Pianeta. Nell’orbita terrestre ruotano ormai centinaia di satelliti e detriti tecnologici che aumentano sempre di più con l’avanzare delle tecnologie. Probabilmente dovremmo iniziare a preoccuparci di più di come far tornare tutti i satelliti e i dispositivi che lanciamo in orbita una volta conclusa la loro opera, per non rischiare ogni volta di dover allertare soccorsi e restare in apprensione per ore.