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Centinaia di migranti uccisi al confine tra Yemen e l’Arabia Saudita: il rapporto di Human Rights Watch

Un rapporto shock di Human Rights Watch sulle violenze contro i migranti al confine tra Yemen e Arabia Saudita preoccupano l’Onu: “Intollerabile cercare di fermare le migrazioni con il fucile puntato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il rapporto diffuso ieri dall'organizzazione Human Rights Watch (Hrw), secondo cui gli agenti della Guardia di frontiera saudita hanno ucciso centinaia di migranti e richiedenti asilo che, partiti dall'Etiopia, hanno cercato di passare il confine tra lo Yemen e l'Arabia Saudita tra marzo 2022 e giugno 2023, è stato definito "molto preoccupante" da Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Il rapporto documenta violenze compiute dalla guardia di frontiera saudita utilizzando anche razzi e mortai, oltre a pietre e spranghe che hanno causato danni permanenti o amputazioni ai migranti, nel tentativo di tenerli lontani dai propri confini.

Il rapporto, basato su decine di interviste a testimoni oculari, migranti e richiedenti asilo, e sull'analisi di centinaia di foto e video e delle immagini satellitari delle aree coinvolte, si riferisce a un periodo di 15 mesi, da marzo del 2022 a giugno del 2023. L'Arabia Saudita ha respinto fino ad ora tutte le accuse. Addis Abeba ha assicurato che insieme a Riad terrà un'inchiesta sulle accuse sollevate da Huwan Rights Watch: "Il governo etiope indagherà prontamente sull'incidente in collaborazione con le autorità saudite", ha detto il ministero degli Esteri etiope.

Il dossier solleva, ha affermato Dujarric, "accuse molto gravi" ed è "intollerabile cercare di fermare le migrazioni utilizzando la canna di una pistola". Secondo Hrw, sarebbero state uccise persone anche a distanza ravvicinata, inclusi dei bambini. Nel periodo considerato si calcola che i migranti uccisi sarebbero centinaia, ma il bilancio complessivo potrebbe raggiungere le migliaia, secondo Human Rights Watch. In totale 3.442 persone avrebbero attraversato il confine, e ci sarebbero stati centinaia di morti per ogni attraversamento. Secondo alcuni racconti riportati nel rapporto, in diversi casi le violenze sono proseguite anche dopo l'attraversamento del confine, quando i migranti sono stati fermati dalle guardie di frontiera saudite e portate nei centri di detenzione.

"So che il nostro ufficio per i diritti umani era a conoscenza della situazione, ha avuto alcuni contatti, ma è stato molto difficile per loro verificare la situazione al confine", ha aggiunto il portavoce dell'Onu. "Penso sia necessario ricordarlo perché abbiamo visto in molti casi nel mondo, casi di violenza contro i migranti, contro chi cerca rifugio, e gli esseri umani, che siano migranti, rifugiati o richiedenti asilo, vanno tutti trattati con dignità e devono vedere rispettati tutti i loro diritti in base al diritto internazionale – ha detto ancora – Credo sia intollerabile cercare di fermare le migrazioni con il fucile puntato". 

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha chiesto che le autorità dell'Arabia Saudita forniscano spiegazioni sul rapporto dell'organizzazione per i diritti umani. "Una risposta del governo di Riad sarebbe molto importante per la cooperazione tra Arabia Saudita e Germania", ha affermato Baerbock, secondo cui tali "accuse sono molto pesanti e devono essere chiarite".

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