Cecil: a due anni dall’uccisione del leone, un cacciatore di trofei uccide anche il figlio
A due anni di distanza dall’uccisione del leone Cecil da parte del dentista americano Walter Palmer, che aveva scatenato l’ira degli animalisti e l'indignazione sul web, la stessa sorte è toccata anche al figlio primogenito Xanda. Il felino è stato ucciso pochi giorni fa appena fuori dal parco nazionale di Hwange, in Zimbabwe, non lontano da dove è morto Cecil, sempre ad opera dei cacciatori di trofei di animali. A darne notizia sono stati gli stessi guardiacaccia del Hwange National Park, spiegando che l'animale è stato colpito in un battuta di caccia organizzata da un noto organizzatore di safari del posto, Richard Cooke, ma i nomi dei partecipanti, che avrebbero pagato decine di migliaia di dollari, non sono stati rivelati.
Xanda era un esemplare di leone di sei anni e aveva già avuto a sua volta diversi cuccioli. La sua morte è stata scoperta dai ricercatori della Oxford University che da tempo monitoravano i suoi spostamenti attraverso un collare GPS nell'ambito di un ricerca sui leoni del parco nazionale. "Avevamo messo il collare lo scorso ottobre. Monitoravamo il figlio di Cecil quasi tutti i giorni, e sapevamo che si stava spingendo spesso fuori dal parco negli ultimi sei mesi, non c’è molto da fare", hanno spiegato i ricercatori al Guardian.
La battuta di caccia è perfettamente legale visto che è avvenuta esternamente al parco ma ha innescato nuove polemiche proprio perché appena fuori dal parco dove spesso i cacciatori si appostano attirando con trappole ed esche i felini per farli uscire dai confini protetti. "Non possiamo credere che, due anni dopo l'uccisione di Cecil, il suo cucciolo primogenito ha incontrato lo stesso destino", hanno scritto i guardiani del parco, aggiungendo: "Ma sappiamo che Xanda aveva già avuto diversi cuccioli, quindi la dinastia di Cecil non si ferma qui".