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Catalogna verso nuove elezioni: sinistra radicale non appoggia Mas

La formazione indipendentista di sinistra Cup (Candidatura di unità popolare) ha deciso di non sostenere il governo secessionista di Artur Mas in Catalogna. Ne consegue che i catalani molto probabilmente torneranno al voto a marzo.
A cura di S. P.
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Molto probabilmente la Catalogna tornerà al voto il prossimo marzo. La sinistra radicale ha infatti deciso di non appoggiare il leader secessionista Artur Mas (candidato di Junts pel Si) per guidare il governo regionale. Il consiglio politico della formazione anticapitalista Cup (Candidatura di unità popolare) ha annunciato che il “no” a Mas ha prevalso per quattro voti (36 contro 32). Tale decisione blocca di fatto il processo indipendentista auspicato da Mas nella regione spagnola, ancora senza governo dopo le elezioni dello scorso settembre. Le ultime elezioni in Catalogna erano state vinte dai due partiti favorevoli all’indipendenza: insieme avevano ottenuto quasi il 48 per cento dei voti, corrispondente a 72 seggi su 135. Junts pel Si aveva ottenuto quasi il 40 per cento (62 seggi), mentre Cup aveva ottenuto invece poco più dell’8 per cento (10 seggi). Il 9 novembre scorso la sinistra radicale aveva unito i propri voti a quelli della coalizione di Mas per l'approvazione di una risoluzione che aprisse la strada alla secessione catalana. La risoluzione è stata poi definita incostituzionale dalla Corte suprema ma ciò non ha impedito il negoziato con la sinistra radicale.

Non è stato raggiunto un accordo – Dopo mesi di trattative le due formazioni non sono riuscite però a trovare un accordo per formare un governo e domenica 3 gennaio i rappresentanti di Cup hanno appunto deciso e annunciato che non sosterranno un nuovo governo di Artur Mas. L’unica alternativa per formare una maggioranza ed evitare di tornare alle urne è che Junts pel Si proponga un nuovo candidato, ma è questa un’ipotesi piuttosto remota dato che la coalizione ha sempre sostenuto che la sostituzione di Mas non era negoziabile. La data entro cui raggiungere un nuovo accordo è il prossimo 10 gennaio, dopodiché il Parlamento catalano sarà sciolto.

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