Catalogna, Re Felipe condanna il referendum: “Dalle autorità catalane slealtà inaccettabile”
"Dalle autorità catalane c'è stata una slealtà inaccettabile verso lo Stato e i principi democratici dello stato di diritto", così Re Felipe di Spagna si è rivolto questa sera alla nazione nel giorno dello sciopero generale con un atteso discorso su quanto accaduto domenica con il referendum sull'indipendenza della Catalogna indetto dalle autorità locali e contrastato in tutti i modi dal governo centrale di Madrid. Un discorso in diretta tv inaspettatamente breve, durato poco più di quattro minuti, che si è scagliato senza riserve contro le autorità catalane che hanno voluto la consultazione referendaria, considerata illegale dal governo spagnolo. Il Sovrano però non ha riservato il minimo accenno alla repressione messa in atto dalla Guardia Civil e dalla polizia nazionale ai seggi per impedire il voto.
"C’è stato un inaccettabile intento di appropriazione delle istituzioni storiche della Catalogna, queste autorità in maniera chiara si sono messe al margine del diritto e della democrazia, hanno voluto spezzare l’unità della Spagna e mettere in pericolo l'economia del Paese con una condotta irresponsabile", ha sottolineato ancora Re Felipe, aggiungendo: "Noi intendiamo rispettare la costituzione perché è la legge che protegge le istituzioni storiche". "C'è l'impegno della corona nei confronti della Costituzione e della democrazia e il mio impegno per l'unità della Spagna", ha assicurato ancora il Sovrano.
Infine l'affondo finale contro il referendum nel quale il 90% dei votanti ha espresso la volontà di dichiarare l’indipendenza dalla Spagna."Oggi la società catalana è divisa. Queste autorità catalane hanno spezzato affetti e la solidarietà che unisce i sentimenti degli spagnoli", ha tuonato infatti Felipe di Spagna, rivolgendosi poi ai catalani che non vogliono l'indipendenza: "Voglio dire ai catalani che sono preoccupati per il comportamento delle loro autorità che non siete soli, avete la solidarietà di tutti gli spagnoli per difendere i vostri diritti".