Catalogna, bloccato il sistema elettronico, Barcellona: “Voteremo comunque”
Resta alta la tensione alla vigilia del referendum per l'indipendenza in Catalogna. Un gruppo di agenti della Guardia Civil, il corpo di polizia spagnolo, è entrato nel Centro delle Telecomunicazioni (Ctti) del governo catalano per impedire la raccolta e l'elaborazione dei dati sulla consultazione. Bloccate tutte le attività informatiche connesse al voto di domani.
"Un attacco alla democrazia senza precedenti nell'Europa moderna", ha commentato su twitter il vicepresidente catalano Oriol Junqueras. "I seggi sono quasi tutti chiusi", ha fatto sapere il ministro degli Interni di Madrid, che ha aggiunto: "Soltanto alcuni locali sono stati occupati. E' significativo che in alcune di queste occupazioni si stiano utilizzando minori e anziani per prevenire l'azione delle forze di sicurezza".
Il referendum è stato "annullato", ha subito annunciato il portavoce del governo spagnolo, Inigo Mendez de Vigo. Ma pochi minuti dopo il portavoce del governo catalano Jordi Turul ha replicato: "Tranquilli, si voterà!". Da settimane va avanti questo braccio di ferro tra i due governi. Madrid garantisce che il referendum "illegale" non si farà e Barcellona insiste che si voterà lo stesso, malgrado l'opposizione spagnola.
Il popolo indipendentista si è però mobilitato occupando da ieri notte centinaia di seggi per impedirne la chiusura, come ordinato dalla giustizia spagnola. Migliaia di persone hanno occupato alcune scuole, 163 in tutto, palestre e centri civici, e intendono rimanere fino all'apertura dei seggi domani alle 9. I media l'hanno definita la "resistenza dei pigiami". Hanno portato stuoie, viveri e coperte per dormire tutti lì e per passare le due notti fra giochi, canti, tornei di scacchi e di calcio.
Alcuni seggi elettorali sono aperti a Badalona, vicino Barcellona. Sarebbero almeno una decina, come riferisce la Vanguardia online. Anche in questo caso i seggi sono occupati dalla popolazione, che ha organizzato varie attività. Oltre 10mila agenti di Guardia Civil e Policia Nacional sono stati inviati da Madrid per contrastare le operazioni di voto.